Mauro Coruzzi, in arte Platinette, è stato colpito da un ictus ischemico lo scorso 14 marzo e da allora, dopo essere stato prontamente soccorso, è stato ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano, dove si trova tutt’ora. Scopriamo, di seguito, come sta.
Nelle scorse ore, il conduttore radiofonico si è mostrato per la prima volta da quando ha accusato il malore, pubblicando una fotografia su Instagram dalla struttura sanitaria in cui lo si vede al fianco di un amico. Nello scatto si può notare Mauro Coruzzi sorridere e accennare un bacio.
Non appena l’istantanea è stata divulgata, su Platinette si è riversata un’ondata di affetto da parte di centinaia di fan che si sono detti sollevati nel vedere che la riabilitazione prosegue bene. Poche ore prima di postare la suddetta foto, ‘Plati’ ha pubblicato anche un post della sua amata cagnolina. Probabile che un suo caro l’abbia portata nel giardino dell’ospedale per fargliela vedere. La cosa più importante è che entrambi i post social certificano che il conduttore si sta riprendendo e che le sue condizioni di salute sono in netto miglioramento.
Buone notizie sullo stato di salute di Mauro Coruzzi le ha date nelle scorse ore anche Marco Liorni, a Italia Sì (Rai Uno), dove Platinette è stato sostituito dall’amica Barbara Alberti. Nella puntata in onda sabato 25 marzo, Liorni ha tranquillizzato tutti, spiegando che il collega non si trovava in pericolo e che a breve inizierà il percorso di riabilitazione. “I medici sono molto soddisfatti”, ha aggiunto la Alberti. Ora è lo stesso Coruzzi a mostrarsi, ulteriore segno che il ricovero sta proseguendo per il verso giusto.
Dopo che si è saputo dell’ictus ischemico e del ricovero, il manager di Platinette si è limitato a dire che le condizioni del suo assistito erano stabili e che sarebbero stati eseguiti una serie di accertamenti per capire eventualmente i danni causati dal malore. Non è stato aggiunto altro. Il fatto che Coruzzi abbia deciso di mostrarsi sorridente dall’ospedale nelle scorse ore fa pensare che gli accertamenti svolti in questi giorni abbiano dato esiti positivi e che il peggio sia stato lasciato alle spalle.
L’ictus rappresenta la terza causa di morte in Italia, dopo le malattie cardiovascolari e le patologie tumorali. Le tipologie di ictus sono due: l’ictus ischemico e l’ictus emorragico. L’ictus ischemico è il più frequente e si verifica in seguito alla comparsa – all’interno di un’arteria che irrora il cervello – di un trombo, un coagulo di sangue che restringe il diametro del vaso. Questo evento interrompe o limita in quella zona la circolazione del sangue, con conseguente ischemia delle cellule nervose, che smettono di funzionare.
L’ictus emorragico è invece un evento più raro, ma più serio e può rivelarsi fatale. La rottura di un vaso sanguigno causa la fuoriuscita di sangue che invade le aree cerebrali limitrofe. Si hanno così difficoltà a parlare e a comprendere le parole altrui, visione doppia oppure offuscata, impossibilità a muovere una metà del corpo.
I segnali più frequenti sono: