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Miriam Leone in dolce attesa: “Desideravamo questo figlio”

Miriam Leone sarà presto mamma. Lo ha annunciato in una lunga intervista a Vanity Fair in cui ha rivelato di essere incinta di quattro mesi. Dopo essersi realizzata con il lavoro, ora è pronta a iniziare una nuova vita da madre insieme al marito Paolo Carullo.

Miriam Leone e Paolo Carullo presto genitori

Miriam Leone è in dolce attesa del suo primo figlio concepito con il marito Paolo Carullo. L’attrice ed ex Miss Italia che nel settembre 2021 ha sposato Paolo Carullo, ha raccontato di essersi accorta della gravidanza ancora prima di ricevere la conferma da qualsiasi test di gravidanza.

Miriam Leone e Paolo Carullo

Miriam Leone annuncia di essere incinta

“Avevo questa pancetta, mai vista prima. Ma soprattutto era da un po’ che tutto quello che mi diceva la gente non mi sfiorava più di tanto, in una beatitudine costante. Strano, stranissimo”. Prima, ha confessato, non sarebbe stata pronta a diventare madre.

Miriam Leone: “Pronta a conoscere una nuova me”

Ho avuto bisogno di generare me stessa prima di poter generare qualcun altro. In mezzo alla confusione della mia vita fatta di frammenti di passioni, strade, viaggi, oggi mi sento una nuova me. E, in quest’inizio di gestazione, sto nascendo anche io. Sono contenta di avere l’opportunità di conoscere questa nuova Miriam, ma continuo a pensare che non sia il compimento di una vita. Sono davvero felicissima, questo è un figlio desiderato, ed ero felice anche prima, in un modo diverso”.

“Sento il bisogno dell’energia delle donne”

Miriam Leone è incinta di quattro settimane ed è pronta ad una nuova vita da mamma: “È un momento in cui sento di avere bisogno dell’energia delle altre donne, dei loro racconti, di stare insieme a scambiarsi il mistero. Prima io questo mistero non sapevo nemmeno esistesse, ho scoperto un aspetto del femminile che mi ha fatta innamorare di nuovo delle donne. Del nostro potere creatore che spesso è sottovalutato, spesso messo a tacere, spesso violato”.

“Sentivo di essere pronta”

L’attrice ha raccontato di essere stata madre molte volte grazie al suo lavoro: “Quando tieni un bambino in braccio senti quanto conti su di te, e probabilmente ti si accende una memoria inconscia di ciò che sei stato, di una purezza, di un bisogno, di un’innocenza. Sul set, con un bambino in braccio mi sono chiesta se un giorno sarei diventata madre, ma mai con la sensazione che se non fosse accaduto la mia vita sarebbe stata meno bella. Perché ho sempre avuto, e ho, tanti figli che sono i doni che la vita stessa mi ha dato”. Quando ha fatto il test di gravidanza, ha raccontato, ha pensato subito a sua madre: “Si è attivata una specie di riconnessione con la linea femminile fino alla preistoria”.

“La maternità è una scelta, non un obbligo”

Rispetto alle numerose notizie sul suo conto che in passato la vedevano in dolce attesa ha così risposto:
Sì, qualche volta che avevo appena mangiato oppure avevo un vestito particolarmente stretto. Io, sono onesta, non ci vedo niente di male nel fatto che la gente sogni queste cose. C’è chi sogna perché un figlio l’ha già avuto, chi perché non ce l’ha e poi c’è anche un sacco di gente a cui non frega proprio niente. Però certe cose non ce le dovete chiedere. La maternità è una scelta personale che spesso non è nemmeno una scelta. E io non mi devo giustificare del volere dei figli o del non volerne avere.

Miriam Leone incinta

Del poterne avere o del non poterne. È una domanda che era naturale fino a cinquanta o sessanta anni fa, quando le donne erano relegate a quel ruolo lì. Adesso non è più così e questo va spiegato. Perché ci sono persone che ti fanno in modo innocente domande che non sono innocenti, e glielo va detto con gentilezza che certe curiosità sono decadute. È troppo presto per pensare ai sogni per suo figlio, “È ancora qualcosa che è parte di me, dentro. Fuori c’è la gioia, che condivido con mio marito Paolo. E da questo momento in poi con tutti”.

Miriam Leone e l’analisi

“Il Medioevo è dentro di noi, e non va mai fomentato”: Miriam Leone ha detto la sua riguardo il linguaggio ideale, “che sia accogliente, che abbracci le diversità, che sia di perdono”. Se tu stai lottando per un diritto, e sei incazzata nera perché quel diritto è stato calpestato – e io lo capisco, perché sono stata molto arrabbiata – se reagisci con rabbia non spezzi la catena: il dissenso va sempre espresso, ma bisogna imparare a farlo. Poi c’è anche la rabbia sacra, quella che ti dà l’energia per portare avanti le battaglie, gli ideali. Le nuove generazioni sono un esempio in questo senso. Guardo a loro con grande speranza per le loro battaglie sull’ambiente, il femminismo, per i diritti. La cronaca è piena di storie orrende, di eroi del male le cui azioni vengono amplificate e rischiano di essere emulate, ma c’è anche tanto buono, e spesso sta in questi ragazzi. Quando mi capita di parlarci mi sento nutrita da questi scambi. Parlare con le persone mi piace molto.

“Spesso non mi sono sentita all’altezza”

L’attrice ha, inoltre, rivelato di credere spesso che “niente vada bene per me, di non essere all’altezza” e che forse avrebbe potuto intraprendere una strada diversa nel mondo del lavoro. Avrebbe potuto fare la stilista, la costumista o l’imprenditrice, “cosa che ho anche iniziato a fare con il mio brand di skincare, Lavika, e mi piace tantissimo. La vita è così: pensi di non saper nuotare e poi ti butti e non usciresti più dall’acqua. È la potenza della passione. Però non è facile distinguere una vera passione da un innamoramento momentaneo”. L’analisi l’ha aiutata a capire la strada più giusta per sé. “Ti dà chiavi piccolissime che aprono serrature minuscole che nemmeno vedi a occhio nudo, ma se le apri, ti cambia tutto”. È stata in analisi per diversi anni prima di interromperla per lavoro.

“Le debolezze vanno mostrate, non nascoste”

Ma ho appena scritto alla mia psicologa per chiederle un appuntamento a settembre. Mi fa piacere raccontarlo perché vedo che prendersi cura della propria salute mentale per molti è ancora un tabù: sopravvive quell’idea per cui le debolezze vadano nascoste. Invece io credo che sia giusto mostrarle.