La vita di Manuel Bortuzzo è cambiata in maniera inaspettata nel febbraio del 2019 quando è stato vittima di una sparatoria mentre si trovava fuori da un pub di Roma a causa di uno scambio di persona. Pur essendo riuscito a sopravvivere, da allora ha perso l’uso delle gambe, conseguenza davvero difficile da sopportare, soprattutto per uno come lui che nuotava sin da quando era un bambino ed era considerato dagli addetti ai lavori una promessa del nuoto azzurro.
Rialzarsi non è stato semplice, un ruolo importante lo ha però avuto la sua partecipazione al “Grande Fratello Vip” poco tempo dopo (qui aveva avuto un flirt con Lulù Selassiè), esperienza che aveva deciso di fare per sensibilizzare il pubblico su come non dovesse esserci alcuna discriminazione per chi è disabile. Fondamentale è stata la vicinanza con Aldo Montano, che lo ha portato a tornare a credere di potersi affermare nello sport, per questo da allora non si è perso d’animo ed è riuscito a ottenere risultati importanti.
Ben presto Manuel Bortuzzo ha capito di voler intraprendere la strada e diventare nuotatore paralimpico, consapevole del suo grande talento. E i risultati non sono mancati: a fine maggio 2024 ha ottenuto il record italiano nei 100 rana alla Coppa del Mondo di nuoto paralimpico a Berlino, qualificandosi anche per Parigi.
Ai Giochi lui non avrebbe mai accettato di essere una comparsa, per questo ha dato il massimo, conquistando un bronzo che è per lui motivo di grande soddisfazione. Lo sportivo è giunto terzo in 1’42″52. Oro all’atleta neutrale Dmitrii Cherniaev (1’32″20), argento al greco Antonios Tsapatakis (1’36″16). Bortuzzo aveva chiuso al 4° posto le batterie.
Al termine della gara il ragazzo non ha nascosto la sua felicità: “È un’emozione indescrivibile, ci speravo, non ho mai vinto niente prima, non me lo aspettavo. non so che dire, è bellissimo – sono le sue parole ai microfoni di Raisport -. Nell’ultima vasca ho pensato a tutta la fatica fatta per arrivare fin qui, è bellissimo. Per me è come un oro. È già tanto essere qua, una medaglia poi. Lo devo soprattutto al mio allenatore, sono state tante le volte che ho pensato di mollare”.