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Giorgia Soleri, sulla schiena ha una poesia
Giorgia Soleri sotto i riflettori. L’attivista ha mostrato il suo tatuaggio e immediatamente il web si è scagliato contro di lei. Si tratta di una poesia di Joumana Haddad, giornalista e poetessa libanese. La poesia è “Sono così” (Il ritorno di Lilith, L’Asino d’Oro, 2009, trad. it. O. Capezio). Su Instagram le commentano così: “Ti riduci così? È un peccato, sembri il mio banco di scuola”. Ma c’è anche chi difende la sua scelta: “I tatuaggi sul corpo vanno fatti solo perché rappresentano un significato. Imprimere sulla pelle quello che è stato di noi. Chi non ha mia provato questa sensazione non potrà mai capire”.
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Il tatuaggio di Giorgia Soleri
Sono così
non ho tempo per i rimpianti
gioco con i destini, mi annoio facilmente
prometto e non mantengo.
Inutile cambiarmi:
La certezza mi è estranea
per l’imbarazzo dell’amore
per l’immaginazione
perché sono devota
solo all’indolenza.
Imprevedibili i miei appuntamenti
sono una fuga prima del tempo
un sole che non basta
una notte che mai si schiude
sono impetuosi sussulti tra la sete e il dissetarsi.
Sono così, un silenzio per raccogliermi,
un lento terrore per disperdermi,
un silenzio e un terrore per curare una crudele memoria
non c’è luce che possa guidarmi:
possiedo solo i miei peccati.
Recentemente, Giorgia Soleri si è ritrovata al centro delle polemiche su Twitter. Questo l’ha spinta a dire: “A breve cancello twitter e smetto di aprire le richieste di messaggi perché al contrario di quello che si pensa essere sotto shit storm fa schifo e colpisce”. Di questo passo, dovrà cancellare anche Instagram.
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La storia di Giorgia Soleri
Giorgia Soleri è un’attivista conosciuta per alcune malattie di natura ginecologica di cui soffre da tanto tempo. Due anni fa circa si è pronunciata a riguardo sul suo profilo Instagram raccontando che all’età di 14 anni ebbe inizio il suo calvario. All’età di 16 anni iniziò ad avere cistite emorragica. Nonostante ciò, le analisi erano negative, non si capiva la provenienza di questi dolori.
Per anni dalla prima pipì del giorno fino alla sera era un incubo. E’ arrivata a prendere venti dosi di antibiotico per un totale di 10 ricoveri.
Il 2 settembre 2020 prima diagnosi
Il 2 settembre 2020 ha ricevuto quello che aspettava da anni. Finalmente, le è stata diagnosticata vulvodinia e ipertono pelvico. La prima è una neuropatia. La seconda è una contrattura al pavimento pelvico che sia esterna o in un punto preciso. Le cause sono molteplici. Una fra queste è per tutto il dolore provato. Il corpo è andato in protezione e non era più in grado di rilassarsi. Ha scoperto il nome della sua patologia attraverso lo swab test, il test del cotton fioc.
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