Fabrizio Moro si racconta senza filtri parlando della sua (difficile) infanzia in periferia. Intervistato dal Corriere della Sera, però, il cantante ha detto anche che non è stato un periodo brutto della sua vita. Scopriamo, di seguito, cosa ha raccontato.
“Vivevo nelle case popolari di San Basilio, in un appartamento che era un loculo, di 25 metri quadrati – ha raccontato il cantante e continuato- Per me questo è stato un punto di forza. Bisogna smettere di pensare che siano luoghi disastrati in cui crescere”. E ancora: “Le difficoltà economiche c’erano. Ma ho sempre dato poca importanza ai soldi anche quando non ne avevo”.
Adesso, comunque, ha confessato di avere qualche problema con le case: “Per ’sta storia delle case sono finito in analisi. Ne ho cambiate quattro in sei anni. Vorrei restare ma ci sono cose che mi mandano in paranoia. A Formello ho scoperto che sopra il mio tetto volavano gli aerei per Fiumicino. Un’altra volta avevo un vicino strano che rompeva quando suonavo”.
Parlando della sua carriera e del suo percorso artistico, il cantante ha fatto riferimento anche a un incontro che lo ha segnato nel profondo, quello con Renato Zero, che a settembre lo ha invitato sul palco del Circo Massimo: “Mi piace Renato. Ma quando abbiamo fatto le prove era pignolo, fermava l’orchestra ogni tre secondi. Ho sbroccato: ‘Rega’ io la voce la butto un po’ lì’. Renato mi si è avventato contro: ‘Non mi far sentire queste cose. Tu devi cantare’. Ho imparato più in quelle due ore di prove che in dieci anni di concerti”.
Spazio, poi, al suo rapporto con Ultimo, noto cantante italiano. È stato proprio Moro a “scoprirlo” dandogli la possibilità, quando ancora non lo conosceva nessuno, di aprire il suo tour nei Palasport: “Era meglio se stavo fermo – ha commentato ironicamente l’artista – è diventato famoso come Michael Jackson. Gli dico: ti invidio, in me hai un fratello maggiore che io non ho mai avuto”. Infine un accenno a Ligabue: “Lo stimo, è uno tosto, ma incute un po’ di timore”, e a Verdone: “Gli vojo bene. L’ho conosciuto a un concerto degli Stadio”.
Classe 1975, Fabrizio Moro, all’anagrafe Fabrizio Mobrici, è nato il 9 aprile a Roma. Cresciuto in uno dei quartieri più difficili della Capitale, ovvero San Basilio, ha studiato all’Istituto per la cinematografia e la televisione Roberto Rossellini. Ha iniziato a muovere i primi passi nella musica fin da giovanissimo, sempre con la sua chitarra appresso. Il successo, però, è arrivato con la vittoria al Festival di Sanremo. Era il 2007 e Fabrizio si presentava sul palco dell’Ariston con una canzone di denuncia intitolata Pensa. Quest’ultimo e Libero, tra l’altro, sono stati citati in tesine e tesi universitarie. Nel 2017 è tornato della città dei fiori in compagnia del collega e amico Ermal Meta. Il loro Non mi avete fatto niente, anch’esso brano di denuncia, ha conquistato la vittoria. Nel 2022 torna ancora una volta a Sanremo con la canzone Sei tu. In totale, tra la categoria Giovani e le ospitate, Moro ha partecipato al Festival sette volte.
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Molto riservato per quel che riguarda la sfera sentimentale, Fabrizio è stato fidanzato per molto tempo con Giada Domenicone. Laureata in Architettura d’Interni presso l’Università La Sapienza di Roma, nel corso della sua carriera ha collaborato con grandi professionisti del settore, ma è sempre stata lontano dai riflettori. Anche se non si sono mai sposati, hanno avuto due figli, Libero e Anita. La loro relazione è giunta al capolinea nel 2019. Fabrizio, pertanto, non ha una moglie e, ad oggi, non sappiamo se sia impegnato o meno.
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