E’ stata ricoverata d’urgenza Clara Chia Marti, la 23enne responsabile di aver fatto mettere la parola fine dopo 10 anni alla relazione tra Shakira e Gerard Piqué. Scopriamo, di seguito, cosa le è successo e come sta.
Non molto tempo fa la ragazza e l’ex calciatore avevano ufficializzato il loro amore sui social, con un tenero selfie di coppia, ma ora – a quanto riporta il settimanale spagnolo “El Periodico” – Clara è finita in ospedale a Bercellona per un forte attacco d’ansia.
A pensarci bene, non sembra strano che la giovane ( e per certi versi inesperta) Clara Chia Marti possa essere stata vittima di una crisi di panico considerando il fatto di essere protagonista di una delle separazioni più rumorose degli ultimi tempi in qualità di ‘rovinafamiglie’. Nonostante abbiano chiesto rispetto per i figli, di certo Shakira e Piquè non hanno mantenuto un basso profilo durante la separazione e hanno lavato i panni sporchi su social e giornali. Da una parte e dall’altra sono infatti arrivati attacchi, frecciatine e affondi durissimi, con la popstar colombiana che ha monetizzato il dolore con la hit “Bzrp” dedicata alla coppia di traditori. A farne le spese è stata proprio l’ex amante (ora fidanzata in carica) Clara Marti, passata in poche settimane da perfetta sconosciuta a perfida rovina-famiglie nota in tutto il mondo.
Alla luce delle precedenti considerazioni, quindi, appare più che plausibile (e comprensibile) che la ragazza non abbia retto alla pressione mediatica, agli attacchi e in ultimo alla revenge song di Shakira “Bzrp” in cui viene dipinta come la “cattiva” della situazione. Secondo quanto riportano i media spagnoli sarebbe ricoverata all’ospedale Quironsalud di Barcellona. Piqué ha cercato di normalizzare la situazione, trasferendosi con la nuova compagna nella regione della Cerdagna per fuggire da stampa e paparazzi. La coppia aveva in programma di andare un concerto a Barcellona il 28 gennaio, ma i due non si sono presentati.
Piqué ha voluto ufficializzato la relazione con Clara con un dolce selfie in cui appaiono complici e sorridenti. Una mossa per dimostrare la solidità della coppia (si era infatti parlato di un tradimento di Piqué con l’avvocato 25enne Julia) e uscire finalmente allo scoperto senza paure. Sono però ancora molti gli scogli che la nuova coppia deve superare. Oltre agli hater, alla pressione mediatica e all’astio di Shakira, ci sarebbero problemi anche con i figli di Piqué. Pare infatti che il primogenito Sasha non abbia preso bene la presenza della nuova fidanzata di papà. E come dargli torto d’altro canto.
Nella specie umana l’ansia si traduce in una tendenza immediata all’esplorazione dell’ambiente, nella ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e vie di fuga. La strategia principale istintiva di gestione dell’ansia è inoltre l’evitamento della situazione temuta (strategia “better safe than sorry” – “meglio prevenire che curare”). Sono frequenti inoltre comportamenti protettivi (farsi accompagnare, assumere ansiolitici al bisogno, ecc.), anassertivi e di sottomissione.
I problemi dell’equilibrio e i sintomi fisici associati (instabilità, ansia, sudore freddo, palpitazioni) possono verificarsi anche in seguito ad ansia, iperventilazione e reazioni comuni allo stress come stringere la mascella e i denti. L’ansia, quindi, non è solo un limite o un disturbo, ma costituisce una importante risorsa. E’ infatti una condizione fisiologica efficace in molti momenti della vita per proteggerci dai rischi, mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni (ad es., sotto esame).
Quando l’ansia diventa estrema e incontrollabile, sfociando in uno dei suddetti disturbi d’ansia, occorre un intervento professionale che possa aiutare la persona a gestire i sintomi così fastidiosi e invalidanti. La psicoterapia per i disturbi d’ansia è indubbiamente il trattamento principale e dal quale è difficile prescindere. In particolar modo la terapia cognitivo comportamentale ha mostrato tassi di efficacia elevatissimi e si è affermata nella comunità scientifica come la strategia di prima scelta nella cura dell’ansia e dei suoi disturbi. L’intervento richiede solitamente alcuni mesi, con sedute a cadenza settimanale, ed è estremamente raro che venga erogato dai servizi pubblici.
I farmaci ansiolitici, sopratutto le “famose” benzodiazepine, sono largamente impiegate ma sono utili solo se utilizzate occasionalmente e per brevissimi periodi. In caso contrario presentano grossi problemi di assuefazione e astinenza che peggiorano la situazione anziché migliorarla. Anche i farmaci antidepressivi di ultima generazione sono prescritti facilmente con funzione ansiolitica nel trattamento dei disturbi d’ansia. Essi hanno una certa efficacia, che però solitamente si perde alla sospensione della terapia, oltre a presentare molto spesso effetti collaterali (sonnolenza, disfuzioni sessuali, problemi gastrointestinali, aumento di peso, ecc.).
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L’ansia, soprattutto quando non raggiunge livelli estremi tipici di un vero e proprio disturbo d’ansia, può essere gestita con tecniche di rilassamento, strategie di meditazione mindfulness e rimedi naturali, quali valeriana o altri prodotti erboristici calmanti. Questi rimedi per l’ansia possono essere d’aiuto e coadiuvanti a un trattamento psicoterapeutico, ma difficilmente sono risolutivi.
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