Durante la puntata di ‘Verissimo’ andata in onda lo scorso 13 aprile, Silvia Toffanin ha ospitato nel suo salotto Francesca De Andrè, che ha condiviso la dolorosa esperienza di aggressione subita dall’ex fidanzato Giorgio Tambellini. Scopriamo, di seguito, cosa ha detto la nipote di Fabrizio De André.
Francesca De André, ex concorrente del Grande Fratello Vip e nipote dell’indimenticabile cantautore Fabrizio De Andrè e figlia di Cristiano De André, ha dettagliato le gravi ferite fisiche e emotive subite, che l’hanno portata in ospedale con una prognosi di 21 giorni a seguito di un episodio di violenza estrema avvenuto nell’aprile 2021.
Francesca ha descritto l’aggressione durante l’intervista: “Io quel giorno non stavo tanto bene ed ero sul divano ed avevo notato che lui avesse già esagerato con l’alcol. Io ero zitta e non parlavo. Questo è stato l’errore. Lui mi ha afferrato per i capelli e poi mi ha riempita di calci e pugni. Lui mi diceva “io ti ammazzo” e fisicamente lui mirava punti vitali come ad esempio le tempie. Se non avessi avuto la prontezza di coprire determinate zone non starei qui a parlare con te.
Quando sono svenuta lui ha preso il mio cellulare ed ha chiamato i carabinieri dicendo che mi stessi picchiando da sola. Non bisogna pensare che sia possibile cambiarle queste persone. Ho urlato con tutte le mie forze sperando che qualcuno potesse sentirmi. La vicina mi ha presa e mi ha portato a casa sua, lui è scappato con il mio cellulare. Poco dopo sono arrivati i carabinieri e sono finita in ospedale con codice rosso con naso rotto, trauma cranico, capelli stappati, denti spezzati e bruciature di sigarette sul corpo. Mi hanno dato una prognosi di 21 giorni”.
L’esperienza traumatica ha portato Francesca a riflettere profondamente sulle dinamiche abusive, riconoscendo il pattern distruttivo di pentimento e manipolazione del suo aggressore: “Dopo avermi picchiato lui rientrava in casa il giorno dopo e mi chiedeva scusa piangendo. Pentimento al quale io volevo credere”.
Il 3 aprile, Giorgio Tambellini è stato condannato a tre anni e tre mesi di reclusione. Nonostante la sentenza, Francesca ha espresso preoccupazioni sulla leggerezza della pena: “La pena per me è lieve perché per reati come questi bisogna partire più alti. Gli uomini che commettono queste azioni devono avere paura. Bisogna denunciare sempre“. Quindi, ha fatto un appello affinché l’ambiente circostante questi aggressori non rimanga passivo: “Voglio fare un appello alle persone vicine a questi elementi: cerchiamo di essere più realisti. Voglio vedere come si comporterà la famiglia”.