La terza serata del Festival di Sanremo 2024 è stata, dal punto di vista del voto, come la seconda, cioè ha avuto per protagonisti il pubblico, che ha votato con il Televoto, e la Giuria delle Radio.
Ricordiamo che nella prima serata si sono esibiti tutti e trenta i cantanti in gara e sono stati votati solo dalla Giuria della Sala Stampa, Tv e Web che ha stilato una classifica di cui Amadeus ha svelato solo le prime cinque posizioni, occupate, in ordine, da Loredana Bertè davanti ad Angelina Mango, Annalisa e due precedenti vincitori, Diodato e Mahmood, rispettivamente 4° e 5°. Nella seconda serata, invece, si sono esibiti metà dei cantanti e hanno votato il pubblico e la Giuria delle Radio, facendo vedere subito qualche cambiamento importante tra i primi cinque: Annalisa, Loredana Bertè e Mahmood sono rimasti tra i primi cinque, tra di loro Bertè è scesa al quarto posto, mentre gli altri due hanno mantenuto lo stesso posto del giorno prima, quindi Annalisa terza e Mahmood quinto. Al primo posto è balzato Geolier e al secondo Irama.
Vediamo, di seguito, quali sono i primi cinque tra i 15 cantanti che si sono esibiti nella terza serata secondo pubblico e radio. I nomi dei cantanti che hanno scalato la classifica sono la conferma che a Sanremo tutto può essere stravolto, da un momento all’altro, fino all’ultimo giorno.
Tutt’altro che noiosa, Angelina Mango è una ventata di primavera e di vitalità che irrompe all’Ariston in una terza serata piuttosto sottotono. Angelina non si risparmia certo e sul palco si muove benissimo, mostrando personalità da vendere e la cosiddetta cazzimma. La canzone è una cumbia travolgente che ha tutti i numeri per restare in testa alla classifica nelle altre serate ( inclusa la finale) .
Ghali ha illuminato il palco con un look alla Michael Jackson, brillando proprio come la sua canzone destinata a diventare un tormentone dalle raffinate atmosfere anni Settanta con un testo non straziante né introspettivo che cavalca il nuovo trend del “menefreghismo-chic”: “Non mi serve un’astronave, lo so Casa mia, Casa tua, Che differenza c’è?”.
Alessandra Amoroso, impeccabile sul palco dell’Ariston, interpreta una canzone che dieci anni fa l’avrebbe portata sicuramente alla vittoria. Purtroppo quest’anno la competizione è più accanita e si vinto con questa canzone ultra sanremese, perfetta, cantata senza strafare, ma si perde nel gruppo unz unz e non lascia il segno.
Il rapper gentile che parla di vulnerabilità porta un il rap a portata di famiglia con parole delicate come: “Siamo fragili come la neve, come due crepe”. La canzone è un messaggio alla ex a cui, a proprio modo, intende chiedere scusa del proprio comportamento . Chissà che non serva, se non a vincere Sanremo, almeno a riappacifiarsi.
Peggio il coro di bambini o le due altalene? Questo il dilemma. «Un fiore cresce anche nelle lacrime / Ma non è facile se non sei con me». Manca la rima fiore-amore, peccato. Kitsch.