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Sanremo 2023, Chiara Ferragni: “A chi andrà il mio compenso”
La già chiacchierata partecipazione di Chiara Ferragni in veste di co-conduttrice del Festival di Sanremo 2023 accanto ad Amadeus durante la finale è destinata a continuare a far discutere dal momento che la nota influencer italiana ha annunciato a chi devolverà il proprio compenso. Scopriamo, di seguito, cosa ha raccontato.
A chi devolverà il suo compenso Chiara Ferragni?
“Sono molto felice di poter annunciare che ho devoluto l’intero compenso della mia partecipazione a Sanremo all’associazione D.I.re, Donne in rete contro la violenza, che è presente su tutto il territorio italiano e si occupa di aiutare donne vittime di violenza da parte degli uomini” ha detto Chiara Ferragni, che parteciperà come co-conduttrice nella prima e nell’ultima serata del Festival di Sanremo, nelle storie del suo profilo Instagram, indossando una maglietta con scritto ‘Girls supporting Girls’.
Chiara Ferragni contro la “Violenza sulle Donne”
‘Questo è soltanto l’inizio di un bellissimo percorso insieme’ – “In questo momento più che mai penso sia importante parlare della violenza di cui le donne sono vittime, di tutti i tipi di violenza, quindi non soltanto quella fisica ma anche quella psicologica ed economica”, prosegue l’influencer che stamattina ha anche tenuto una conferenza stampa a Palazzo Parigi a Milano, dove ha annunciato la sua decisione di devolvere il suo compenso all’associazione D.I.re che, prosegue Ferragni, “con più di 100 centri antiviolenza e più di 60 case rifugio sul territorio, riesce ad aiutare circa 20mila donne ogni anno.
E per me era molto importante dare un aiuto concreto a questa associazione. Ho avuto modo di conoscere la presidente e alcune delle operatrici che lavorano in questa associazione in questi mesi passati e loro sono le vere eroine di tutto questo, loro sono le persone che si occupano concretamente di aiutare queste donne. Sono convinta che questo sia soltanto l’inizio di un bellissimo percorso insieme. Volevo ringraziare anche la Rai e Amadeus – conclude Chiara Ferragni – senza cui questa iniziativa non sarebbe stata possibile”.
Cosa è l’associazione D.I.re
Oggi l’associazione consta di un gruppo di 82 organizzazioni sul territorio italiano, che gestiscono oltre 100 Centri antiviolenza e più di 50 Case rifugio, ascoltando ogni anno circa 21mila donne. D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza si costituisce formalmente il 29 settembre 2008, dopo 30 anni di attività informale sul territorio nazionale tra i centri antiviolenza non istituzionali e gestiti da donne. Già nel 2006, 57 organizzazioni locali hanno redatto la Carta della Rete Nazionale dei Centri antiviolenza e delle Case delle donne, documento politico che ha preceduto l’elaborazione dello statuto e che sta alla base della costituzione formale della Rete. L’Associazione nazionale basa il suo operato sull’esperienza delle realtà locali e ha lo scopo di costruire un’azione politica nazionale che sappia promuovere il cambiamento culturale fondamentale per il contrasto e il superamento della violenza maschile sulle donne.
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Come funziona l’associazione D.I.re
Le azioni di D.i.Re sono orientate a rendere visibile il fenomeno della violenza maschile sulle donne, modificando nella società la percezione della sua entità e gravità per collocarlo tra crimini contro l’umanità, attraverso: azioni per la visibilità della metodologia e dell’attività dei Centri antiviolenza presenti sul territorio nazionale, iniziative per diffondere conoscenza del fenomeno della violenza, progetti di ricerca, in un’ottica di riflessione sulle esperienze e di formazione continua e diffusa per i Centri e per il territorio. L’associazione nazionale D.i.Re è interlocutrice delle istituzioni nazionali e internazionali, anche per l’elaborazione o la modifica della normativa relativa ai diritti delle donne, forte del proprio patrimonio di conoscenze, di elaborazioni ed esperienze acquisite in tanti anni dai Centri antiviolenza.
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— DonnaClick (@DonnaClick5) January 12, 2023
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