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Alessandro Borghi: “C’è sempre una scelta”
Nuova stagione su Sky Diavoli, la serie che vede protagonisti Alessandro Borghi e Patrick Dempsey. In pochissimo tempo ha già conquistato il pubblico. Durante la conferenza stampa di presentazione l’attore romano si è raccontato senza filtri e ha parlato di quanto sia importante nella propria vita fare una scelta. Stando alle ultime stories pubblicate su Instagram, però, sembra che le sue parole siano state travisate e l’attore ci tiene a precisare che si discosta completamente da quanto scritto sul suo conto.
Alessandro Borghi:” Ci tenevo a fare chiarezza”
“Buongiorno a tutti, sul Corriere della Sera esce un articolo intitolato da ragazzo tutti i miei amici erano drogati e rapinatori, io invece so meglio so figo e adesso lavoro con Patrick Dempsey. Non ho mai detto una cosa del genere, dalla mia bocca non potrebbe mai uscire una cosa del genere e chi mi conosce sa perfettamente perché. […] Ci tenevo a fare questa storia per evitare che molti di voi mi scrivessero ah ma come, tu fai i film con Stefano Cucchi, fai non essere cattivo e fai sta roba, poi parli ah ma quello è drogato e quello così, ecco appunto, sta roba dalla mia bocca non potrebbe mai uscire”.
Intervistato dalla testata, nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova serie Sky, Alessandro Borghi ha raccontato alcune parti della sua adolescenza, soffermandosi soprattutto sul contesto in cui si è ritrovato.
Le parole dell’incontro
“Io sono di origini popolari e ne vado molto fiero. Sono cresciuto in un contesto in cui l’essere umano che sarei voluto essere era molto lontano da quello che mi circondava. Le scelte che ho dovuto fare sono state quelle, quando ero molto giovane, di far parte di quella roba lì. O guardarla da lontano pur essendone parte, ma mettendo l’obiettivo in un’altra direzione. Questo mi ha permesso di fare due cose. Una è quella di vedere un’umanità enorme che ancora adesso è il segreto del mio lavoro. Ma anche di come riesco ad approcciare al lavoro rispetto ad una mia idea. Soprattutto dal punto di vista emotivo, di racconto e al tipo di storie che mi piace di più raccontare”.
“Si fa una scelta perché c’è la politica del branco”
“Dall’altra è stato quello di capire quello che non doveva essere fatto, per essere un essere umano quanto meno mediocre. Si fa una scelta perché c’è la politica del branco. Quando hai 15 anni e gli amici tuoi si drogano tutti e fanno le rapine e tu decidi di non farle c’è una scelta dietro quella roba lì. Quindi la scelta che è fai è quella che ti porta da un’altra parte. Che è quella che mi ha portato a rispondere a questa domanda”.
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