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19enne ha mal di testa, “ha un virus noioso” ma è meningite e muore

Una giovane artista di talento è morta dopo che i medici hanno scambiato la sua meningite per un “virus noioso“.

La tragica storia di Mia Ginever

Mia Ginever, 19 anni, è morta al Frimley Park Hospital di Camberley, in Inghilterra, dopo che i medici hanno ritardato la somministrazione di antibiotici salvavita a causa di un “pregiudizio conscio” dalla sua diagnosi iniziale. La studentessa modello, terrorizzata, ha implorato sua madre Mel, 47 anni, di non “lasciarla morire” quando è stata portata d’urgenza in ospedale con un forte dolore alla testa e macchie rosse sulla pelle che non scomparivano. Successivamente ha sviluppato un collo rigido ed è diventata delirante.

Ritardi ed errori in ospedale

Mia è peggiorata davanti agli occhi impotenti di Mel e ci sono volute cinque ore prima che i medici se ne occupassero seriamente. Il registrar (che ricopre un ruolo medico chiave e di responsabilità intermedia tra i medici specializzandi e i medici consulenti) ha rifiutato di eseguire gli esami del sangue o di somministrare antibiotici, limitandosi a dare fluidi e antidolorifici. Un nuovo medico di turno ha finalmente dispoto gli esami del sangue, scoprendo che Mia aveva la meningite B, e le ha somministrato gli antibiotici, otto ore dopo il suo arrivo in ospedale. A quel punto era troppo tardi: Mia è stata messa in coma indotto ed è morta due giorni dopo in terapia intensiva. Pochi mesi prima, aveva annunciato ai suoi genitori che voleva diventare donatrice di organi.

Sogni interrotti

Una settimana prima, a marzo 2022, la studentessa di talento stava pianificando di viaggiare e di candidarsi per stage estivi con il sogno di diventare interior designer. Quando un mal di gola, dolori e mal di testa sono peggiorati durante la settimana, è andata al pronto soccorso per farsi controllare. I medici le hanno detto che aveva un “virus noioso” e poteva tornare a casa, ma il dolore di Mia è peggiorato ed è tornata in ospedale con Mel quando ha notato che le macchie rosse sul suo corpo non scomparivano.

Il dolore della famiglia

“Il futuro di Mia è stato completamente portato via senza colpa sua. Aveva così tanto da offrire al mondo ed era pronta ad abbracciare la sua vita,” ha detto Mel al Times. Ha aggiunto: “Ci siamo fidati dei medici per prendere le decisioni giuste. Se avessi avuto il minimo sospetto che stava per morire, avrei urlato”. Un’inchiesta sulla sua morte è stata avviata presso il tribunale di Surrey a Woking e si prevede che terminerà venerdì. Il Frimley Park Hospital ha ammesso che i medici non hanno valutato correttamente Mia per meningite e sepsi, e che non hanno seguito il protocollo del Sistema Sanitario Britannico di somministrare antibiotici entro un’ora dall’arrivo in ospedale per la seconda volta.

L’indagine e il ricordo di Mia

Il padre di Mia, Phil, 60 anni, ha descritto le cure della sua amata figlia come “scarse” e ha detto che il dolore per la morte di Mia non andrà mai via. “Dopo la sua morte ci hanno permesso di prendere le impronte delle sue mani e dei suoi capelli, come un neonato. Ma poi è rimasta tutta sola. Avrei dovuto restare e aspettare”, ha detto.

L’ospedale ha condotto una revisione dell’incidente e ha rilevato che Mia aveva già sviluppato sepsi meningococcica quando è arrivata per la seconda volta al Frimley Hospital. Ha evidenziato che il “pregiudizio conscio” della prima diagnosi di un’infezione virale aveva influenzato le decisioni prese dai medici. Dalla morte di Mia, la famiglia hanno raccolto 70.000 sterline per la Meningitis Research Foundation e i suoi genitori stanno sensibilizzando sull’importanza del vaccino contro la meningite B.

La madre ha raccontato che i medici le hanno detto che “è stato uno dei casi più gravi e a rapida progressione che abbiano mai visto”. Scrivendo su LinkedIn, sei mesi dopo la morte di Mia, Mel ha pubblicato un commovente tributo alla figlia. Ha affermato: “Mia era spiritosa e l’anima della festa, ma era anche una ‘casalinga’. i manca disperatamente il suo bellissimo sorriso e la sua risata contagiosa ogni giorno”.

Gli organi di Mia hanno aiutato a salvare la vita di quattro persone.