Rocco Schiavone, perché la fiction con Marco Giallini non piace alla destra

di Redazione


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Torna in tv Rocco Schiavone, interpretato da Marco Giallini.

Un personaggio, certamente per alcuni, sopra le righe.

Insomma, Schiavone, che nella fiction è vicequestore di Aosta, o piace o non piace.

L’attore 60enne romano ha tuttavia dichiarato di essere ormai in simbiosi con Schiavone, abbastanza insofferente alle regole.

In TV da mercoledì 5 aprile

Rocco Schiavone 5 sarà in onda su Raidue a partire da mercoledì 5 aprile, con quattro nuovi episodi (quattro prime serate) tratti dai romanzi e racconti di Antonio Manzini.

In occasione della conferenza stampa di qualche giorno fa, Giallini ha spiegato: “Schiavone era ferito, ora è guarito, gli hanno asportato un rene. Lo ritroviamo un po’ più stanco: nella foto di locandina sembra uscito dall’obitorio”. E ancora: “Di me in Schiavone c’è molto caratterialmente, professionalmente poco. Il segreto di questa serie? È scritta, interpretata e diretta bene”.

A dirigere Rocco Schiavone 5 è Simone Spada.

La serie “Rocco Schiavone” è prodotta da Cross Production e Rai Fiction. Nel cast, accanto a Giallini, ci sono ancora Valeria Solarino (interpreta la giornalista Sandra Buccellato), Ernesto D’Argenio (Italo Pierron), Francesco Acquaroli (l’amico Sebastiano) e Massimo Reale (il medico legale Alberto Fumagalli). Nei panni di Marina, la moglie scomparsa di Rocco, non c’è più Isabella Ragonese ma Miriam Dalmazio.

Le polemiche a partire dal 2016

Eppure la serie, sebbene seguitissima, è stata al centro di polemiche già a partire dal 2016 provenienti dalla destra o almeno da una parte di essa.

Tanto da essere diventata, nel 2016, protagonista di una interrogazione parlamentare di Gasparri, Giovanardi e Quagliariello. Giovanardi definì il personaggio “un farabutto, un delinquente che si fa i cannoni, un ladro, un corrotto, un procacciatore di prostitute e un violento”.

Schiavone fuma spinelli e frequenta personaggi poco raccomandabili.

“Rocco è imperfetto, e in questo momento l’imperfezione è da me molto amata” sostiene il regista Spada.

Secondo alcuni il personaggio non avrebbe un comportamento consono alla carica che ricopre.

Alla conferenza stampa su Rocco Schiavone 5, inoltre, non è intervenuto nessun esponente della Rai, nonostante la presenza in prima fila della dirigente Rai Fiction Maria Pia Ammirati.

La risposta dell’attore

Giallini non si è tirato indietro in merito alle polemiche intorno alla serie.

“Gli attacchi alla serie della destra? Va bene così, posso capire ma non giustifico. Però quando accendo la tv ne vedo di messaggi sbagliati, ormai oggi nelle serie anche i bambini fumano” dice l’attore. E ancora: “Quando ero piccolo a Lando Buzzanca nella sigla di un programma non gli fecero dire ‘Mannaggia’. Tra un mannaggia e una canna ‘ne avemo fatti de passi!’ Non so che dire e non è per non prendere una posizione perché se sto qua l’ho già presa”.

Marco Giallini, sempre durante la conferenza stampa, ha detto che, in un certo senso, si aspettava questo tipo di attacchi: “Dirò di più, è pure giusto così. La destra attacca perché, dice, ‘Ma questo che se fa le “bombe” che messaggio dà?’. Ma chi lo vuole dare il messaggio! Capisco pure che è la tv di Stato ma se lo fanno lo potranno fare no? Però mi dico pure che se accendo la tv, qualsiasi altra tv e vado sulle piattaforme, le canne se le fanno pure dentro la culla”.

Le nuove quattro puntate di Rocco Schiavone 5 sono basate sul libro “Vecchie conoscenze” e sui racconti “… E palla al centro” e “Confini”.

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