Morgan rimane giudice di X Factor nonostante le polemiche per le frasi omofobe pronunciate a Selinunte. Nonostante i rumors lo dessero fuori dal programma dopo le frasi contro la comunità LGBT pronunciate alcune settimane fa nel corso di un evento in Sicilia, Morgan sarà regolarmente al tavolo dei giudici della nuova edizione di X Factor, al via il 14 settembre su Sky Uno.
Il cantautore, durante un concerto al festival della bellezza di Selinunte, si era lasciato andare ad alcune dichiarazioni discutibili verso la comunità omosessuale che avevano sollevato accese polemiche. Erano anche arrivate le richieste alla produzione di X-Factor di sollevare dall’incarico di giudice il cantautore.
Ora arriva il colpo di scena: nel corso della conferenza stampa di presentazione del talent show, Sky ha confermato la presenza di Morgan tra i giudici, annunciando che l’artista ha intenzione di donare in beneficenza l’intero cachet per riparare al danno. Secondo la produzione Morgan deve rimanere.
Il cantante ha ribadito le sue scuse per quell’episodio, definendolo “un momento difficile” e riconoscendo di aver commesso “un evidente errore linguistico“. Le parole, ha sottolineato, “possono essere delle armi pesanti” e per questo ha scelto di devolvere i soldi ricevuti da X Factor all’associazione Casa Arcobaleno, che si occupa di ragazzi e ragazze rifiutati dalle famiglie per il loro orientamento sessuale. La donazione, del cui importo non è stata specificata l’entità ma che sarà “utile”, servirà per ristrutturare quattro appartamenti dell’associazione a Milano che accoglieranno i giovani in difficoltà.
Morgan ha quindi ribadito di voler trasformare l’errore in un’occasione per parlare di inclusione, valori condivisi anche da Sky che ha accolto con favore il gesto del cantante. Ora l’artista è pronto a dedicarsi alla nuova stagione di X Factor, al via il prossimo 14 settembre, nel quale ricoprirà ancora una volta il ruolo di giudice. Un colpo di scena che riporta la calma dopo le polemiche ma che non placa del tutto le critiche di chi ritiene le scuse non sufficienti.