Max Angioni è diventato famoso con il suo monologo sui “super poteri di Gesù“, in cui scherzava sulla tramutazione dell’acqua in vino dicendo che la prima volta Gesù “li ha usati per l’open bar”. Una battuta che gli è valsa l’accusa di blasfemia, ma Max non si scompone: “Ricordo che erano temi trattati già da altri comici, perfino Benigni”. Intervistato dal Corriere della Sera, il 33enne comico e conduttore rivela di non aspettarsi il successo improvviso arrivato in pochi anni, che lo ha portato a Zelig, Lol e Le Iene. “È stata un’esplosione. Ne sento più che altro la responsabilità”, ammette.
Prima di arrivare in tv, Max faceva l’animatore per bambini: “Una esperienza massacrante. Non tanto per lo spettacolo, ma per dover gestire 25-30 bambini che dopo la scuola vogliono solo sfogarsi. Poi gli davano la merenda e con quella botta di zuccheri iniziavano a correre e saltare ovunque”. Il suo percorso artistico inizia prestissimo: “A scuola ero quello che fa le imitazioni dei professori. Notavo le frasi che ripetevano, i loro tic. La scuola è un mondo molto stimolante, anche perché vedi degli adulti, che sono i prof, chiaramente in difficoltà”.
Non sono mancate, però, le critiche e le serate disastrose agli inizi: “Verso i 24 anni ho fatto cabaret a Milano e sono andate malissimo. In certe occasioni nel pubblico si era ricreato il brusio di fondo che c’è quando sul palco non accade nulla”.
Oggi Max Angioni è autore anche di un libro ironico su Gesù, “Mistero brutto – Il vangelo secondo me”, che gli è valso la “recensione” più divertente: “Bravo, ho riso tanto, ma sarete tutti scomunicati”, gli ha detto il nonno. Tra i suoi idoli ci sono Benigni (“quello che ha fatto come comico è incredibile”), Gene Gnocchi, Albanese. Poi ammette: “Quando ho visto Guzzanti a Lol mi sono detto: vabbé, ma cosa c’entro io? Mi sono cadute le braccia”.
Il successo sui social, con un milione di follower, lo lascia stupito: “Fa impressione, specie ripensando ai video imbarazzanti che giravo su YouTube da adolescente. Ha vinto il pudore, per fortuna”. Insomma, Max Angioni si gode il successo da comico e conduttore pur sentendone la responsabilità, e non si cura troppo delle critiche o del politicamente corretto: “La gente si offendeva anche prima, solo che non te lo scriveva sui social e non lo sapevi”.