Il tour italiano ed europeo di Angelina Mango, previsto per questo autunno, è stato annullato a causa di problemi di salute.
Gino Paoli e il tentato suicidio: “Ecco perché mi sparai quella notte del 1963”
Gino Paoli ha recentemente rivelato alcuni dettagli inediti sul suo tentato suicidio del 1963 in un estratto della sua autobiografia “Cosa farò da grande”, scritta con Daniele Bresciani e in uscita il 2 novembre. Il celebre cantautore genovese racconta di essersi sparato al cuore perché, nonostante il successo travolgente, la ricchezza e le donne più belle d’Italia innamorate di lui, si sentiva vuoto dentro e aveva perso ogni stimolo di vivere.
La rivelazione sconvolgente
Paoli rivela che la scintilla del gesto estremo era stata l’incidente in cui, l’anno prima, aveva tragicamente perso l’amico fraterno Pitt. Quella notte erano in macchina insieme ad altri amici, Gino stava guidando e tentò un sorpasso azzardato, scontrandosi frontalmente con un’altra auto. Pitt morì sul colpo, mentre Paoli si salvò miracolosamente.
Il tentativo di suicidio
Nei mesi successivi alla tragedia, nonostante il successo travolgente di “Sapore di sale”, Paoli cadde in depressione. Una sera, rimasto solo in casa, decise di tentare il suicidio. Ingerì una dose massiccia di sonniferi e alcol, poi si sparò al cuore con una pistola. Venne ritrovato in fin di vita dall’amico Giovanni Battista e portato d’urgenza in ospedale. I medici riuscirono a salvargli la vita, ma la pallottola rimase conficcata vicino al cuore. Gli consigliarono di condurre una vita tranquilla per non rischiare conseguenze. Ma Paoli non diede ascolto alle raccomandazioni e negli anni successivi continuò a condurre un’esistenza intensa e ai limiti dell’autodistruzione.
La pallottola ancora conficcata
Nonostante ciò, è sopravvissuto e racconta con pacata ironia: “Io e lei, la pallottola intendo, siamo ancora qui”. Una testimonianza toccante di uno dei momenti più bui della vita di uno dei cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana.