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Ghali a Domenica In, l’AD Rai precisa: “Solidarietà al popolo di Israele”
L’appello lanciato da Ghali dal teatro Ariston durante il Festival di Sanremo è diventato un caso. Infatti non è passato inosservato all’ambasciatore israeliano a Roma che ha criticato l’intervento del cantante. Scopriamo, di seguito, le parole dei protagonisti.
Ghali: ‘Stop al genocidio’, l’ambasciatore: “Vergognoso”
“Ritengo vergognoso che il palco del Festival sia stato sfruttato per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile – scrive su X l’ambasciatore israeliano a Roma, Alon Bar – Nella strage del 7 ottobre, tra le 1200 vittime, c’erano oltre 360 giovani trucidati e violentati nel corso del Nova Music Festival. Altri 40 di loro, sono stati rapiti e si trovano ancora nelle mani dei terroristi. Il Festival di Sanremo avrebbe potuto esprimere loro solidarietà. È un peccato che questo non sia accaduto”.
Ghali: Parlo di questi temi da quando sono bambino”
“Ho sempre parlato di questi temi da quando sono bambino. Non dal 7 ottobre”, commenta il rapper quarto classificato. Che ieri sera dopo aver cantato “Casa mia” e salutato la mamma in platea, ha dialogato sul palco dell’Ariston con il pupazzo-alieno Rich Cholino per poi lanciare il suo appello sulla guerra in Medio Oriente.
E riferendosi alle parole dell’ambasciatore Bar, replica a Domenica In: “Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, c’erano tante cose da dire. Ma per cosa altro avrei dovuto usare questo palco? Io sono un musicista prima di salire su qui sopra: ho sempre parlato di questo fin da quando sono bambino. È da quando ho 13-14 anni che parlo di quello che sta succedendo nelle mie canzoni. Sono nato grazie ad internet e non è dal 7 ottobre che ne parlo, questa cosa va avanti già da un pò”.
“La gente ha paura di dire stop alla guerra”
L’artista poi commenta “Il fatto che l’ambasciatore parli così non va bene, continua la politica del terrore, la gente ha paura di dire stop alla guerra, stop al genocidio, stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono viva la pace. Ci sono dei bambini di mezzo: quei bambini che stanno morendo, chissà quante star, quanti dottori, insegnanti, quanto geni, ci sono lì in mezzo”.
L’ad Rai: “Solidarietà al popolo di Israele”
Solidarietà al popolo di Israele e alla comunità ebraica “sentita e convinta” è stata espressa dall’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio in un messaggio letto da Mara Venier durante la puntata di Domenica In dedicata al Festival di Sanremo: “Ho vissuto assieme all’ambasciatore Bar ed alla presidente Di Segni gli eventi che la Rai ha dedicato alla memoria della Shoah nell’ultima settimana di gennaio. E ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano – e continueranno a farlo – la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, donne e uomini del 7 ottobre”.
I tweet di alcuni politici
“Chi attacca Ghali dovrebbe interrogare la propria coscienza. Ghali non deve chiedere scusa, ma deve essere applaudito. A Gaza c’è un genocidio che si sta compiendo nel silenzio colpevole di Europa e Italia. L’ambasciatore israeliano eviti di intromettersi e spieghi perché l’esercito israeliano sta compiendo un massacro inaudito contro la popolazione civile palestinese”. Così in una nota Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra.
“Attacchi incomprensibili”
“Gli attacchi che arrivano a un musicista che dal palco di Sanremo ha chiesto lo stop al massacro del popolo palestinese sono incomprensibili. Anche la politica dovrebbe essere capace di chiedere in modo unitario e trasversale uno stop al governo israeliano, colpevole di una vera e propria strage di civili che ha un bilancio sempre più terribile, giorno dopo giorno. Il nostro ministro Tajani accolga l’appello di Ghali, piuttosto che mandare il fido Gasparri in avanscoperta ad attaccare i vertici Rai”. Lo dichiara il deputato del Movimento 5 Stelle Dario Carotenuto