Alessandra Canale ha vinto la causa contro la Rai: “La giustizia è lenta, ma esiste”

di Ilaria Macchi


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Intentare una causa contro l’azienda per cui si è lavorato per anni può essere difficile, soprattutto perché può subentrare un senso di riconoscenza per quanto ricevuto, oltre alla paura di eventuali ritorsioni. Quando però si sente che i propri diritti sono stati lesi si può decidere di procedere e capire quali possono essere le conseguenze, come ha fatto Alessandra Canale, una delle annunciatrici storiche della Rai.

Tanti ricordano le lacrime con cui aveva dato il suo ultimo annuncio in Tv, datato 20 settembre 2002, momento in cui aveva raccontato commossa quello che le stava accadendo e di essere stata estromessa dalla Rai. A quel punto lei aveva salutato e ringraziato dicendo: “Vi voglio bene a tutti“.

Da quel momento l’ex “Signorina Buonasera” non si è praticamente mai fermata. Nel 2010 la Cassazione le aveva dato ragione e aveva stabilito che l’emittente dovesse restituirle il suo ruolo, cosa che non però nei fatti avvenuta.

La battaglia nei Tribunali, come spesso capita, è stata davvero lunga ed estenuante per Alessandra Canale, che ha oggi finalmente vinto: la conduttrice ha subito, secondo i giudici, un serio danno d’immagine tra il 2006 e il 2013, periodo durante il quale è stata costretta all’inattività lavorativa forzata, per questo l’azienda dovrà versarle 45 mila euro. A questi si aggiungeranno poi altri 830 euro come danno biologico.

È stata lei stessa a comunicare con soddisfazione l’accaduto, sottolineando quanto questo esito la renda felice, nonostante ci sia voluto tantissimo tempo per arrivare a questo verdetto. “Dopo 20 anni di sofferenza, lacrime ed amarezza finalmente ho ottenuto giustizia: ho vinto! – ha scritto la Canale sul suo profilo Instagram Ora attendo che mi venga riconosciuto un ruolo adeguato, come è giusto che sia. Ringrazio di cuore il mio avvocato, avv Dell’Aiuto che forse più di tutti ha creduto in me e la mia famiglia in particolare mio figlio che ha sofferto silenziosamente per la mia disperazione. La giustizia è lenta, ma esiste. Un ringraziamento particolare va al Presidente della Repubblica per il suo costante impegno nel garantire i diritti di tutti i cittadini”.

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