Professioni al femminile

L’industria dei media si tinge di rosa: come sta (fortunatamente) cambiando il settore

Nell’industria dei media, il ruolo femminile ha subito notevoli cambiamenti ed evoluzioni nel corso del tempo: dalle presentatrici di programmi sportivi alle conduttrici di telegiornali, passando per le professioniste nel comparto dell’intrattenimento digitale e non, le donne stanno con abilità conquistando spazi precedentemente dominati dagli uomini, dimostrando competenza e professionalità in settori tradizionalmente maschili.

Insomma, se nel passato il ruolo femminile nell’industria dei media era spesso limitato a posizioni marginali, le cose sono finalmente cambiate e sembrano essere destinate a mutare ulteriormente. Con l’avvento di profondi cambiamenti sociali, infatti, le donne hanno iniziato a rivendicare il loro posto anche nel mondo dei media, ritagliandosi un ruolo di crescente rilievo.

Proviamo a comprendere cosa è cambiato citando alcuni settori che sono stati fortunatamente impattati positivamente dalla crescita di rilievo delle quote rosa.

Sport e tv, le quote rosa continuano a crescere

Uno dei settori che ha visto un cambiamento maggiore è quello delle conduttrici di programmi sportivi e delle giornaliste televisive. Nel passato, le donne venivano spesso qui relegate a ruoli di supporto, mentre oggi si trovano sempre più frequentemente al centro delle trasmissioni sportive, offrendo commenti esperti e analisi dettagliate. Un’evoluzione che ha peraltro contribuito a sfatare il mito che le donne non abbiano competenza in ambito sportivo, dimostrando che la conoscenza e la passione non hanno genere.

Un altro esempio, di cui abbiamo offerto un rapido cenno è quello delle presentatrici di telegiornali e delle giornaliste sportive: purtroppo, nel passato i contributi femminili venivano spesso minimizzati, mentre oggi sempre più donne sono riconosciute per la loro competenza e la loro capacità di comunicazione. 

Gli intrattenimenti online

Gli esempi che potremmo fare per attestare l’accresciuta importanza del ruolo femminile nel settore dei media e della comunicazione si espande anche all’intrattenimento online. In questo ambito, un segmento che ha visto una preponderanza femminile sempre più convinta è quello delle croupier dal vivo, in particolare nei casinò online europei. In passato, i casinò erano spesso associati a una certa immagine maschile, ma le donne hanno sfidato questo stereotipo entrando a far parte del mondo del gioco d’azzardo in ruoli – appunto – come le croupier. Le croupier femminili hanno portato una nuova prospettiva all’esperienza di gioco, dimostrando che la capacità di gestire il tavolo e intrattenere i giocatori non dipende dal genere.

Insomma, il ruolo femminile nell’industria dei media si è negli anni trasformato in modo significativo, rispetto al passato: le donne hanno finalmente conquistato spazi una volta ritenuti quasi inaccessibili, dimostrando la competenza e la professionalità che per troppo tempo non ha trovato sbocchi in settori come la conduzione sportiva, il giornalismo televisivo e l’intrattenimento. Un cambiamento non solo ha sfatato gli stereotipi di genere, ma ha anche contribuito ad arricchire la stessa industria, portando nuove prospettive e visioni.

Nonostante i passi in avanti, c’è molto da fare

In questo contesto, nonostante i numerosi passi in avanti effettuati nel corso degli ultimi anni, ci sono comunque molti margini che meritano di essere colmati.

Su tutti, uno dei più evidenti è il c.d. gender gap per quanto concerne le retribuzioni delle professioniste femminili rispetto ai colleghi maschi: un differenziale che spesso supera abbondantemente la doppia cifra, lasciando intendere quanto ci sia ancora da fare per permettere alle professioniste dell’informazione e dell’intrattenimento di poter abbattere le ultime barriere differenziali rispetto agli uomini.

Un altro elemento che assume crescente evidenza e che dimostra quanto ancora lunga sia la strada del cambiamento culturale è quanto avviene sui social media: recenti studi hanno mostrato come le donne giornaliste ricevano insulti in media tre volte in più rispetto ai colleghi maschi, spesso a impronta sessista…