Revenge porn e sextortion, cosa sono e i consigli per evitare le vendette sul web

di Claudia Scorza


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Revenge porn e sextortion sono due pratiche scorrette che si verificano sul web sempre più di frequente. Il primo termine si riferisce alla condivisione in rete di immagini intime esplicite senza alcun permesso del soggetto che viene ripreso e si classifica come una vera e propria molestia online.

La sextortion, invece, è una pratica usata da cyber criminali per estorcere denaro alle vittime che vengono obbligate a mandare foto e video a luci rosse per poi ricattarle chiedendo un riscatto per evitare la pubblicazione di tali contenuti.

Un altro termine da conoscere è il sexting, simile per certi versi al revenge porn. La pratica del sexting consiste nella
diffusione di immagini, testi e video considerati fuori dai limiti della decenza, ma senza fini economici. Tuttavia a volte il sexting si trasforma in revenge porn, una vera e propria vendetta sul web.

È possibile prevenire tali pratiche? Per cercare di dare un freno ai cyberbulli e ai reati legati al cyberbullismo, alcuni social network hanno cercato di prendere dei provvedimenti. Ad esempio, chiunque veda un’immagine personale su Facebook condivisa senza il proprio permesso, può segnalarla utilizzando l’apposito link “Segnala” che appare con un click sulla freccia rivolta verso il basso o sui puntini “…” che si visualizzano vicino al post in questione.

Il team del social network valuterà l’immagine segnalata e la rimuoverà se in contrasto con gli standard della Community, portando molto spesso alla disattivazione dell’account che ha diffuso l’immagine ed evitando così anche la condivisione della foto su altri social.

Per quanto riguarda la sextortion, invece, parliamo un reato di estorsione che viene punito dall’articolo 629 del Codice Penale con una condanna che può andare dai cinque ai vent’anni di reclusione. Uno dei casi più frequenti prevede l’adescamento online di una vittima che viene convinta a spogliarsi davanti alla webcam o ad inviare foto osè per poi essere ricattata: o viene data una cospicua somma di denaro o la foto viene divulgata sui social media.

Bisogna fare molta attenzione se le vittime sono adolescenti, magari più facilmente incuriositi e facili da convincere a fare qualcosa di trasgressivo che apparentemente non sembra avere conseguenze. Quindi occhi aperti, poca confidenza agli sconosciuti e agli amici virtuali di cui non si conosce la vera identità e un controllo scrupoloso delle condizioni di privacy del proprio account social!

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