Teresa Fornaro è la prima italiana scelta dalla Nasa per la missione Marte

di Alice Marchese


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La prima italiana scelta dalla Nasa è Teresa Fornaro, è una scienziata ricercatrice fiorentina; guiderà uno dei tre gruppi di ricerca che analizzerà i dati di Perseverance, la sonda che con la missione Mars 2020, si è posata sul Pianeta Rosso la sera del 18 febbraio.
La ricercatrice è originaria di Brusciano, in provincia di Napoli, nel 2011 consegue la laurea magistrale in Chimica con lode all’Università Federico II di Napoli e, nel 2016, un dottorato di ricerca all’Università Normale di Pisa.

Dopo il dottorato, ha collaborato con l’Osservatorio di Arcetri dell’Inaf di Firenze, per poi ottenere un postdoctoral research fellow al Geophysical Laboratory del Carnegie Institution for Science di Washington. La scienziata è tornata in Italia soltanto di recente, nel 2019, dopo essere stata assunta appunto dall’Inaf.

“Il mio gruppo di ricerca studierà i dati provenienti dal Rover e cercheremo di rivelare molecole organiche che possano essere considerate come indicatori di vita passata” ha spiegato la scienziata in un’intervista

“Se c’è stata vita su Marte, ci aspettiamo che sia stata unicellulare, microbica. Il pianeta, 4,1 – 3,7 miliardi di anni fa, aveva condizioni favorevoli: più caldo, acqua allo stato liquido e un’atmosfera spessa. Ma poi ha subito una transizione verso l’attuale deserto arido e gelido. Potremmo individuare tracce di vita passata, dei microrganismi fossilizzati: ad esempio rocce la cui formazione deriva dall’attività biologica. Ma spero di poter trovare vere e proprie molecole organiche, visto che sono indicazione diretta dell’esistenza di vita”. Riportato così da IoDonna.

Il rover resterà sul pianeta per almeno un anno marziano, ovvero 687 giorni, con l’obiettivo di cercare tracce di vita sul Pianeta Rosso. “Buongiorno mondo”, il primo tweet dell’account di Perseverance, che all’atterraggio ha scatenato l’esultanza degli scienziati.

Il rover della Nasa si è posato nel cratere Jazero, il bacino di quello che fu un antichissimo lago. Da qui si preleveranno diversi campioni del suolo marziano destinati da portare sulla Terra entro il 2031, grazie a una staffetta di missioni che vedrà la Nasa collaborare con l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), e nella quale l’Italia avrà un ruolo importante, grazie alla scienziata Teresa Fornaro.

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