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Social network mania: piazzette nel villaggio globale
Quali i più frequentati, dove potete trovare la vostra compagna di banco?
Facebook: l’iscrizione é gratuita, il carattere delle informazioni privato e personale. Nella piattaforma si possono scrivere note come in un blog, guardare filmati come su Youtube e condividerli, caricare fotografie come su Flickr, trovare vecchie amicizie. Fate perà attenzione alle sorprese: treccine e lentiggini di tanti anni fa potrebbero essere oggi dimenticate sotto un trucco discutibile che appare dal profilo della vostra amica d’infanzia. E come molti sostengono, se in tutti questi anni non vi siete mai più riviste, un motivo ci sarà.
Linkedin: più serio di Facebook, il network é stato pensato per trovare contatti di lavoro. Utilissimo, soprattutto per chi si occupa di pubblicità, relazioni pubbliche e vendite.
Twitter: molto semplice da usare, consiste nel pubblicare nello stato del proprio profilo una breve frase (avete a disposizione circa 150 caratteri). Essenziale ma sempre più diffuso, puà aiutarvi a raccontare di voi, di cià che vi sta a cuore, di qualcosa che ha attirato la vostra attenzione. Se vi interessa essere informati delle piccole pubblicazioni di qualcuno, non vi resta che diventare “followers”, spettatori delle loro news.
Flickr: il sito si usa soprattutto per condividere immagini. Comodo e divertente per mostrare le foto dei bambini, o quelle delle vacanze, naturalmente ultima conquista annessa, senza trascinare in borsa album e chiavette USB.
Asmallworld : é il social network più esclusivo, al quale si accede solo sotto invito e dal quale si puà essere esclusi se ci si ritrova a non rispettare le ferree regole del galateo in rete. Oltre allo status che comporta farne parte, offre anche corsie di favore per il lavoro, come per le feste migliori.
Se non avete ancora trovato chi cercate, provate su Hi5, Ringo, Wayn, Friendster, Bebo. Se poi appartenete all’èlite, non vi sarà difficile avere da un amico un invito per Lstyle o per Qubers, cui si dica faccia anche parte Kate Moss. Tutti funzionano intuitivamente allo stesso modo, chi con qualche funzione in più o in meno, ma a disposizione per la ricerca di persone e contatti vicini o remoti che siano.
All’inizio era (ed é) MySpace, piattaforma da cui é possibile creare una pagina personale e luogo di lancio di qualche gruppo musicale. Chissà se Andy Warol abbia pensato a un iter ritmato in bite quando si riferiva ai 15 minuti di fama di cui tutti prima o poi godremo. Certo é che più passa il tempo e più le piattaforme cambiano il modo di comunicare e tema di conversazioni: Facebook (uno per tutti) si cita ormai ovunque, non c’é quasi relazione umana che nel bene e nel male non ne sia contaminata, e con tutti i suoi pro e i suoi contro é sempre più spesso oggetto di dibattiti.
Chi si ricorda quando all’inizio era solo chat, e il racconto delle vostra vita a puntate scorreva su Messenger e in missive elettroniche? Poi le cose si sono trasformate. Tutto quel che narravate ad amici fidati é oggi condivisibile nel vostro circuito di amicizie, frutto di curiosità alla mercé di chi vuole sapere.
Essere su Facebook é proprio come essere nella piazzetta del nostro villaggio globale, chi si esonera si auto esclude da un modo. Certo c’é chi dice che i rapporti non siano sinceri, il motore che muove tutto si nutra di semplice voyeurismo: puà darsi, ma solo quando si dimentica che Facebook non é altro che una risorsa che si puà controllare attraverso le impostazioni di privacy, e che la vita é tutta fuori dalla rete. E che, soprattutto, si puà sparire dalla piazza. Per sempre.
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