AstroSamantha uscirà a fare “due passi”. Ma non si tratta di un giro di shopping per approfittare degli sconti bensì di una passeggiata spaziale. Samantha Cristoforetti, 45 anni, è la prima donna europea ad avventurarsi fuori dalla Stazione Spaziale Internazionale. L‘astronauta dell’Esa, Agenzia Spaziale Europea, è uscita alle 16 e 50, seguita dal collega russo Oleg Artemyev. “Ancora una volta lei è un’apripista” ha commentato il collega astronauta Luca Parmitano.
L’astronauta dell’Esa è insieme al collega russo Oleg Artemyev e si tratterranno all’esterno per sette ore. Uno dei nanosatelliti lanciati da Artemyev ha sfiorato uno dei pannelli della Stazione, ma la Nasa esclude danni. Le telecamere montate sui caschi degli astronauti mostrano il lavoro delle loro mani, spesso concentrate nel fissare correttamente i cavi di sicurezza che li tengono ancorati alla Stazione.
La passeggiata – che può durare fino a sette ore e serve ad apportare dei miglioramenti alla Stazione – viene trasmessa a partire dalle 15:45 dal canale tv dell’Asi, Agenzia spaziale italiana. Le immagini sono arricchite dal commento di Gabriele Mascetti, responsabile dell’unità di coordinamento scientifico e volo umano dell’Asi. Tra le 21:44 e le 21:48 la Stazione passerà sopra all’Italia e sarà visibile verso nord anche a occhio nudo. I due astronauti con la tuta indosso sono totalmente indistinguibili. Per questo Samantha avrà sulla tuta delle strisce blu, e Artemyev rosse. Alle istruzioni che le vengono date in inglese, la nostra astronauta sta rispondendo anche in russo.
Si tratta di un’operazione molto rischiosa Il primo italiano a uscire dalla Stazione, Luca Parmitano, subì in effetti un incidente nel 2013: la tuta cominciò a perdere acqua, che in assenza di gravità salì fino al casco e rischiò di soffocare l’astronauta siciliano. “Fuori dalla Stazione gli astronauti sono esposti a parecchi rischi. Per questo le passeggiate spaziali sono programmate solo quando è proprio essenziale. Anche quella di Cristoforetti è stata in dubbio fino all’ultimo” ha spiegato Mascetti. “Viaggiano a 7,7 chilometri al secondo, dieci volte la velocità di un proiettile. Anche un granello di polvere diventa pericoloso”.
Ad assistere Cristoforetti e Artemyev per la passeggiata, aiutandoli ad indossare le tute, è un altro collega russo, Sergei Korsakov. La nostra astronauta ha raccontato di aver iniziato a studiare il russo a scuola, proprio per poter volare un giorno nello spazio. “Siamo devastati dal conflitto, ma a bordo deve prevalere la collaborazione” ha detto a maggio durante un’intervista dalla Stazione.
Le passeggiate spaziali in gergo vengono chiamate Eva (Extravehicular Activity). Cristoforetti e Artemyev (lui è alla sua sesta Eva) sono usciti dal modulo russo Nauka della Stazione e indossano una tuta messa a punto sempre a Mosca, chiamata Orlan, che pesa (sulla Terra) 112 chili. Il loro compito è installare all’esterno della Stazione un braccio robotico realizzato in Europa, lo European Robotic Arm (Era), lungo 11 metri, che con i suoi 7 giunti sarà in grado di spostarsi attorno al modulo russo. Rogozin, in una delle sue esternazioni, aveva vietato ai cosmonauti del suo paese di collaborare all’installazione di Era.
Il braccio robotico potrà spostare carichi di diverse tonnellate, sia in modo autonomo che sotto la guida di un laser manovrato dagli astronauti. Era è il terzo braccio montato sulla Stazione, ma i primi due sono sui moduli americani.
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AstroSamantha è in orbita dal 27 aprile e resterà sulla Stazione fino al 6 ottobre circa (la data non è ancora sicura). La sua missione si chiama Minerva ed è la seconda dopo Futura, avvenuta tra il 2014 e il 2015 e durata 199 giorni. Tra i compiti da portare a termine vi è il montaggio di un componente informatico, sempre sul modulo russo, ed il lancio nello spazio 10 nanosatelliti, cioè satelliti in miniatura (15 centimetri per 30) che raccoglieranno dati radioelettronici durante la passeggiata. Il settimo satellite, pesante mezzo chilo, ha sfiorato uno dei pannelli della Stazione. La Nasa ha escluso danni, ma Artemyev è stato invitato a stare più attento.
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