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New York, con la crisi meglio andare al parco
Dallo scorso ottobre, nel migliore dei casi, qualcuno lavora ancora a Wall Street, vive nell’Upper East Side, fa shopping a Soho, bazzica il Greenwich Village, (che, per la cronaca, é il quartiere di Carrie). Qualcun altro, invece, non ha neanche più dove dormire a New York. Dove vanno gli abitanti della Grande Mela quando sono stanchi di rischiare la vita sui taxi, di fare la coda per Abercrombie & Fitch, e non riescono più a digerire o a permettersi una colazione da Tiffany? A Central Park, meglio se con i bambini (www.centralpark.com).
Come tutto a New York, anche un giretto al parco prevede diverse opzioni: a cavallo, in carrozza, in bicicletta e a piedi. Questa ultima puà durare l’intero pomeriggio. Mappa alla mano, si inzia da sud est, all’angolo tra la 59 strada e la mitica 5 avenue, al Central Park Wildlife Center: un piccolo zoo degli anni trenta, tanto attento alla vita dei suoi ospiti. Genitori e pargoli ne sono sempre entusiasti, e poi si trova proprio sulla strada per il Conservatory Pond, lago colmo di barchette a comando. Davanti alla statua di Andersen, ogni domenica mattina, sono organizzate letture per i bambini. Attorno alla statua di
Alice nel paese delle meraviglie, invece, ci si mette in fila per una foto ricordo che non potete lasciarvi sfuggire.
Il Conservatory Pond é però il più piccolo tra i laghi di Central Park: spingetevi a nord fino al Jacqueline Kennedy Onassis Reservoir, davvero enorme, e dimenticate di trovarvi nella metropoli più famosa del mondo. Scendete poi verso i campetti di baseball del Great Lawn e al Belvedere Lake, sormontato dal suo castello: seconda tappa obbligatoria per una fotografia. Spingetevi al centro, verso la Bethesda Terrace, dove qualcuno dice che, se si aspetta buoni, si possa vedere passare tutta la città. Più a est del parco, invece, non perdetevi un pellegrinaggio a Strawberry Fields, il luogo dedicato alla memoria di John Lennon. Se qualche affezionato spesso intona le note delle canzoni più celebri, l’emozione si fa grande. Il Dakota Building, dove Yoko Ono vive ancora e dove é avvenuto l’omicidio dell’artista, si trova proprio di fronte.
Giardino di tutti, in ricchezza e in povertà, Central Park é un’area bonificata tra il 1860 e il 1870. Eremo dell’ombelico del mondo, rifugio e punto d’incontro, ha sempre goduto di grande successo. Oggi specialmente, numerose attività gratuite e un sano ritorno al verde fanno del parco un’attrazione speciale per locali e turisti.
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