Chi l’avrebbe mai detto che uno dei sex symbol più apprezzati del cinema italiano nel mondo avesse dei complessi? E che questi poi riguardassero proprio una delle parti del corpo che hanno contribuito a renderla famosa ( senza nulla togliere alla sua innegabile bravura come attrice)? Ebbene si. Sarà strano da credere ma anche una diva come Maria Grazia Cucinotta ha un complesso: scopriamo quale.
Maria Grazia Cucinotta, è nata a Messina 53 anni fa. La sua vita è stata una vera escalation verso il successo a cominciare da quando aveva 16 anni e si iscrisse a Miss Italia: “Non ho vinto ma sono arrivata in finale. Fui notata da un’agenzia di Milano”. Ma il percorso, racconta al Corriere della Sera, fu ancora lungo: “Mi trasferii a Brescia da mio fratello Gaetano che mi trovò un posto da segretaria. Per arrotondare faceva il fotografo, mi compose lui il primo book, ma come modella non avevo speranze, troppo seno. Richiamai quell’agenzia di Milano e ottenni il primo provino”.Entrò così nel cast di “Indietro tutta”, cult di Raidue: “Ero un’imbranata. Avevo il cuore in gola e le orecchie viola. Alla fine mi scelsero forse per compassione, per fortuna ero fotogenica”.
“Il Postino”, il film del 1994 con Massimo Troisi di Michael Redford che l’ha definitivamente lanciata, era quasi nel suo dna: “Mio padre faceva il postino, come poi mio fratello, mia sorella, mio cognato e mia nipote. In realtà anch’io avevo vinto il concorso e un contratto di tre mesi, ma ci ho rinunciato, ormai avevo preso la mia strada. Papà mi ha tenuto il muso per anni, fino al film con Troisi: in qualche modo avevo realizzato il suo sogno. Sul set ricorso la pazienza infinita di Massimo con me, una semi sconosciuta in un cast stellare”. Fu Nathaly Caldonazzo, allora fidanzata di Troisi, a capire che sarebbe stata perfetta per la parte: “Lo ha convinto. Lei e Massimo si amavano moltissimo, la sua morte fu il più grande dolore della sua vita. Sono 28 anni che la ringrazio, anche se adesso ci siamo perse”.
Nel 1997 rifiutò una parte ne L’avvocato del diavolo per un motivo molto preciso: “Ero tentata, un film con Al Pacino e Keanu Reeves, no, dico, Keanu Reeves, che quando lo vedi ammutolisci. Pensavo: e quando mi ricapita? Però nel copione c’era un nudo continuo e io con questo seno gigante mi sarei sentita a disagio e avrei rovinato tutto”.
“Ho sempre avuto il complesso, a 13 anni ero già così, che vergogna – continua -. Non vedevo l’ora di ridurlo con un intervento, poi ci ho rinunciato, forse non avrei avuto lo stesso successo, però non mi è mai sembrato bello, troppo ingombrante, per nasconderlo ingobbivo le spalle. E poi è dura farsi prendere sul serio, nessuno ti guarda negli occhi. ‘Ah, ma sei anche intelligente’, è una frase che ho sentito spesso”.