Love Design: Airc Lombardia e ADI insieme per promuove ricerca e design

di Elisa Malizia


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Si è conclusa da poco la settima edizione della manifestazione “Love Design”, un importante evento benefico organizzato da Airc Lombardia in collaborazione con ADI (Associazione per il Disegno Industriale), in accordo con molti prestigiosi brand del design italiano. La manifestazione puntava alla raccolta fondi per la ricerca sul cancro, battaglia che Airc ha fatto sua fin dal 1965, in uno scambio “dare e avere” che è l’essenza stessa del volontariato. In questo caso, i marchi più noti del design hanno deciso di donare ad Airc Lombardia alcuni pezzi delle loro collezioni, che sono stati poi venduti. Il ricavato è cospicuo e Bona Borromeo, presidente del comitato Airc Lombardia, ci spiega come parte del ricavato verrà investito in tre borse di studio triennali, del valore di 75.000 euro, destinate a tre giovani ricercatrici: Silvia Biagini, Erica Raspelli e Sara Rezzola.

Bona Borromeo, raggiunta direttamente dalla redazione di Donnaclick, ci spiega com’è nato “Love Design”:

 

Love Design nasce nel 2003 con il nome “Il Design Sostiene la ricerca” da un’idea dell’allora Presidente ADI – Associazione per il Disegno Industriale – Carlo Forcolini che propose al Comitato Lombardia AIRC di inventare un evento che ricalcasse il meccanismo di Convivio, ma incentrato sul mondo del design anziché su quello della moda.

 

Abbiamo poi chiesto a Bona Borromeo con quali criteri sono stati scelti i vincitori delle borse di studio, e ci ha spiegato che:

 

I vincitori delle borse di studio sono stati selezionati attraverso il Peer Review di AIRC, un processo di selezione dei progetti che si basa su rigore, competenza, indipendenza intellettuale e assenza di ogni conflitto di interesse. L’unico elemento che ha determinato l’assegnazione delle borse alle vincitrici è il risultato del nostro rigoroso processo di selezione. AIRC è particolarmente attenta ai giovani, uno dei nostri obiettivi è quello di far crescere una nuova generazione di scienziati che si possa dedicare alla ricerca oncologica nel nostro Paese.

 

Borromeo aggiunge inoltre che Airc e ADI, attraverso Love Design, puntano a sostenere la ricerca sul cancro e a valorizzare il design italiano, punto di forza del made in Italy, avvalendosi anche del prezioso lavoro di migliaia di volontari. Essendo “Love Design” una manifestazione legata alla regione Lombardia e, in particolar modo, a Milano, abbiamo chiesto se Airc intende proseguire questo connubio di ricerca e valorizzazione delle peculiarità territoriali anche in altre zone d’Italia. A questo proposito, Bona Borromeo sottolinea proprio il lavoro capillare sui territori per acquisire nuovi soci che possano aiutare la causa Airc e quindi non esclude che l’associazione crei manifestazioni ad hoc anche in altre aree del Paese.

Donnaclick ha poi intervistato anche due delle tre vincitrici delle borse di studio: Sara Rezzola e Erica Raspelli. La prima si occupa di tumori uveali, ovvero quei tumori che colpiscono gli occhi. La dottoressa Rezzola ci spiega come la mortalità di questo tumore sia alta per via della formazione di metastasi e la mancanza di cure farmacologiche mirate. Con la borsa di studio ottenuta attraverso “Love Design” e Airc, la giovane ricercatrice si propone di studiare un sistema che renda questo tumore meno aggressivo, oltre alla creazione di cure farmacologiche più specifiche. La dottoressa Erica Raspelli, invece, si occuperà di studiare il ciclo cellulare e la genetica, e spiega come le cellule tumorali tendano a replicarsi come quelle embrionali: il suo progetto punta a capirne il meccanismo.

Abbiamo chiesto alle due dottoresse quand’è che hanno capito che la loro strada sarebbe stata la ricerca, ed entrambe hanno sottolineato come la scienza fosse un interesse maturato in loro già da giovanissime; è stato il primo vero contatto con un laboratorio di ricerca, però, a formare la  volontà di proseguire quel cammino, seppur irto di ostacoli. Le difficoltà incontrate dai ricercatori italiani, infatti, sono note, e abbiamo chiesto alla dottoressa Raspelli e alla dottoressa Rezzola se per le donne queste avversità sono più marcate, essendo il mondo medico ancora fortemente centrato sulle figure maschili. Le due giovani ricercatrici si sono mostrate positive in questo senso, hanno entrambe sottolineato come il mondo scientifico sta mutando, seppur lentamente, e che oggi l’Italia può vantare un alto numero di donne ricercatrici molto in gamba. Alle giovani che sognano una carriera nella ricerca scientifica, le due vincitrici della borsa di studio “Love Design” consigliano molto studio, tanta passione, prontezza di spirito e perseveranza ma, soprattutto, amore per la scienza e per il proprio lavoro.

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