Non è da tutti avere una storia meravigliosa da raccontare, con un’aura leggendaria come quella che ha unito Lello Arena e Massimo Troisi in un’amicizia che li ha uniti da ragazzini per le strade di San Giorgio a Cremano fino al grande successo in teatro e in tv.
Un libro ricco di rimpianti e qualche rimorso che l’attore napoletano ha messo in apertura di C’era una volta, libro in uscita per Rizzoli il 12 ottobre e dedicato alla favola che ha portato alla nascita di una dei gruppi leggendari dello spettacolo e del cinema italiano.
A cominciare da La Smorfia negli anni ’70 poi film mitici come Ricomincio da tre, No grazie il caffè mi rende nervoso, Scusate il ritardo: tutti ricordi che Lello Arena ha deciso di regalare in un libro edito da Rizzoli dal titolo, per nulla casuale, ‘C’era una volta’, sottotitolo ‘la fiaba un po’ storta di un incontro incredibile’.
Le pagine del libro sono intrise ad una ad una di aneddoti, ricordi e tante risate sin dal primo magico incontro nel 1973 fino alla malinconia di un rapporto che sul finale si era irrimediabilmente perso.
“Ho 67 anni mi immagino rincitrullito a 90 anni, ora sono all’inizio così ho pensato meglio farlo ora, ma è stata durissima, ho fatto ricerche per due anni, ritracciato documenti e fotografie. Era un atto necessario, per chiarezza. Racconto quello che mi ricordo io, ce ne vorrebbe un altro fatto da Enzo Decaro ad esempio. Troisi è un universo gigantesco, una persona unica, straordinaria nel senso letterale della parola, intransigente a livelli inimmaginabili” – ha detto all’ANSA Lello Arena.
“Le vie del signore sono finite” è stato il pomo della discordia. Arena racconta di aver ricevuto durante la preparazione del personaggio di Orlando una telefonata da Troisi che gli comunicava di aver deciso di dare il ruolo a Massimo Bonetti proponendogli un personaggio secondario. Dal rifiuto si innesca un meccanismo incontrollabile che segna un punto di non ritorno. Ciò che è certo è che dal 1987 per sette lunghi anni non si sono parlati, senza neanche un tentativo di porre fine ad un inevitabile allontanamento che Arena definisce “terribile, inutile, tragico”.
Non aver mai visto insieme le due persone più importanti della sua vita, sua figlia e Massimo Troisi, nella stessa stanza è il rimpianto più grande di Lello Arena: “Una cosa impossibile, mi fa ancora una certa impressione” ha detto l’attore dispiaciuto perchè lui e Troisi hanno passato distanti proprio gli ultimi anni.
Dopo quasi trent’anni Lello Arena ha deciso di mettere nero su bianco un racconto con non poca fatica: “In realtà non l’avrei mai scritto. Fa parte di un privato che si fa fatica a rendere pubblico. Poi però ho pensato che non volevo che questa storia restasse in altre mani, con il pericolo che a raccontarla fossero corsari, pirati – ha detto e aggiunto -Massimo era una persona fuori dal comune. Chiunque abbia avuto a che fare con lui desiderava renderlo felice, dargli la possibilità di esprimersi. E il nostro incontro fa parte di questa storia mitologica”.
Così, tra risate e lacrime Lello Arena racconta la sua amicizia con Troisi consapevole di essere il narratore di una leggenda di cui ha fatto parte e che ha il compito di conservare e tramandare e “C’era una volta” è una toccante guida a quel patrimonio nazionale che è Massimo Troisi.
Arena ha aggiunto e concluso: “Adesso speriamo che il Comune di Napoli tenga fede agli impegni e dedichi a Massimo una parte del museo Pan. Io ed Enzo De Caro non possiamo più tenere per noi tutti i ricordi che la vita con Troisi ci ha lasciato. Devono appartenere alla città, agli italiani“.