Come si fa a stabilire questa lista di lavori e mestieri che da qui a poco saranno presumibilmente molto richiesti e battere sul tempo il mercato del lavoro?
Il modo più facile, probabilmente, è stare a guardare l’evoluzione scientifica e tecnologica cui partecipiamo e immaginare (con un po’ di fantasia certo…) il futuro!
Ecco cosa possiamo concludere: quella che verrà sarà l’epoca del virtuale, della velocità, dello smaltimento rifiuti (e del riciclo) e del ritorno alla terra. Di certo, tutto ciò si farà non con i vecchi metodi; e allora con quali?
In materia di tecnologie avanzate, una delle esigenze che pare prenderanno piede nei prossimi anni sarà la stampa in 3D che rappresenta la naturale evoluzione della stampa in 2D. Si tratta di riprodurre nelle tre dimensioni (larghezza, altezza e profondità) gli oggetti che fin qui abbiamo visto solo sulla carta stampata e che da ora in avanti potremo osservare e studiare nelle loro dimensioni reali. In particolare, uno dei lavori che pare potrebbe prendere piede è lo stampatore di cibo, ma anche di ossa, tendini, viti, bulloni ecc. Hamburger, dolcetti, piatti succulenti riprodotti perfettamente, proprio come fossero veri, permetteranno di avere un idea realistica di ciò che serviremo a tavola e mangeremo. Il 3D che vedevamo sul pc, insomma, ora lo avremo tra le mani…
Il drone, ovvero l’aeromobile a pilotaggio remoto, è un robot volante che serve per trasportare oggetti e materiale in volo e che non ha bisogno del guidatore all’interno. Il pilota di drone è un guidatore “dalla terra” e sarà una professione necessaria non appena questi ingegnosi aeromobili “atterreranno” nella nostra quotidianità e saranno utilizzati sempre di più per i trasporti veloci e in aria!
Il ritorno all’agricoltura ci sarà! Ma non -dicono gli esperti- sul terreno comunemente inteso. Quello che accadrà sarà, invece, che spazi di terreno “inter-urbano” come tetti, cantine e altri posti inutilizzati diventeranno il luogo della coltivazione futura. La motivazione principale di questa nuova tendenza sarà il clima e le sue pazzie, ma anche la necessità di coltivare il loco, ovvero in città. Si, dunque, al contadino dei tetti, parenti in tutto e per tutto degli ormai famosi orti verticali.
E veniamo al riciclo creativo che tra poco non sarà più un hobby (già non lo è più) ma una vera e propria professione. Nella fattispecie si tratterà non solo di riciclo ma di un vero e proprio “atto ingegneristico” necessario per dare nuova vita (e design) ai rifiuti. Ridisegnare e produrre oggetti che quotidianamente finiscono nel cassonetto potrà diventare, insomma, una vera risorsa lavorativa.
I programmatori, checché se ne dica, saranno ancora sulla cresta dell’onda; ma anche loro dovranno riorganizzarsi. In particolare, servirà soprattutto un tipo di programmatore che costruisca intelligenze artificiali, ovvero software di ultima generazione e che, sempre più, somiglino alle persone e alle loro capacità: parlare, pensare, rispondere, dialogare, emozionarsi.
Insomma, i servizi diventeranno sempre più informatizzati ma al tempo stesso dettagliati e forieri di esigenze. Come sempre, possiamo dire, che -per fortuna- la necessità aguzzerà l’ingegno anche questa volta!
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