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In questo romanzo di Lev Tolstoj c’è tutto: passione improvvisa, abbandoni, pentimenti davanti a Dio, figli abbandonati, gelosia, tradimenti, e una morte drammatica a chiudere il romanzo. Pubblicato nel 1877, ambientato nella stessa epoca, “Anna Karenina” è un romanzo d’amore ricco e non convenzionale. Non possiamo infatti includerlo nei “romanzi leggeri” da leggere mentre si addenta distrattamente un panino. Quello che lascia dentro però è la sensazione di aver vissuto un’epoca lunga 800 pagine. La storia è questa: Anna è sposata con un anziano funzionario e ha un bel bimbo. Un giorno incontra il conte Vronskij, promesso sposo della cognata di suo fratello, e perde la testa. Per lui lascia casa, marito, figlio, città, balli e vita mondana. Viene allontanata da tutti e marchiata come una donna di malaffare. Lui invece può continuare la sua vita poiché nessuna colpa di quanto accaduto alla povera Anna o alla oltraggiata ex fidanzata Kitty può essere imputabile al giovane conte, secondo l’opinione pubblica russa dell’Ottocento. Lui esce, vive, si diverte. Anna è reclusa in campagna, con la bambina avuta dal conte, persa nel dolore di aver rinunciato a suo figlio e rosa dalla gelosia verso il giovane compagno. Decidono di tornare finalmente in città, ma lei in un impeto di gelosia e risentimento parte prima di lui e finisce i suoi giorni gettandosi sotto un treno in movimento. Il romanzo è un concentrato di coincidenze, predizioni e presentimenti che fanno da corollario fondamentale a tutta la storia. La stessa morte di Anna viene presagita già all’inizio del libro. Insomma, un bel romanzone complicato, ma quanto a bellezza e amore ce n’è in abbondanza!
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Jane è la maggiore di cinque sorelle, ha una mamma petulante che cerca solo di sbolognare le figlie ad un facoltoso marito e un padre bizzarro e volutamente estraneo ai fatti della famiglia. Un giorno nel loro piccolo borgo arriva un giovane altolocato, il signor Bingley (tra di loro è un continuo chiamarsi per titolo!). Il povero ragazzo voleva solo comprare una tenuta in campagna ma viene messo nel sacco da mamma Bennett e in men che non si dica si trova a corteggiare Jane, che comunque è una graziosa ragazza ben educata. La sorella Elizabeth intanto prende in assoluta antipatia il migliore amico di Bingley, il signor Darcy, ricchissimo e spocchioso come pochi. Le altre tre sorelle sono un dramma: le due più piccole, Lydia e Katherine, pensano solo ai ragazzi e ai balli, mentre Mary è sì erudita, ma è anche noiosa da far spavento. Insomma, le uniche due degne di attenzione sono Jane e Liz. Tra Bingley e Jane sembra andare tutto bene, si sente già la marcia nuziale, quando Darcy si mette in mezzo, fa partire precipitosamente il suo amico per Londra convincendolo che in realtà quella Jane non lo ama e lo vuole solo per i suoi soldi. Anche Elizabeth parte per qualche tempo e, in varie occasioni, incontra Darcy che alla fine si dichiara. Liz è vagamente disgustata e rifiuta per poi pentirsene amaramente. Nel romanzo trovano spazio anche una fuga con matrimonio per Lydia con un arrampicatore sociale pieno di debiti, un cugino idiota che chiede Elizabeth in moglie (e viene rifiutato anche lui) che poi sposa la più cara amica di Liz, la riappacificazione con nozze di Jane e Bingley e il pieno dissolversi dell’orgoglio di Darcy e del pregiudizio di Elizabeth. Il romanzo è davvero godibile, pieno di battute argute e situazioni ben descritte. Jane Austen era davvero una maestra del genere!
Romanzo che non ha bisogno di presentazioni grazie soprattutto al filmone-colossal del 1939 con Vivien Leigh e Clark Gable. Ambientato in Georgia durante la guerra di secessione americana, è la storia della bellissima Rossella O’Hara, ricca e viziata adolescente. E’ il 1861 e lei ha 16 anni. E’ innamorata di Ashley Wilkes che però non la ricambia, tant’è che sposa un’altra, Melania. Rossella, per dispetto, sposa in fratello di Melania, Charles, e ha un figlio da lui. Intanto i due uomini partono per la guerra e Charles muore. Rossella lascia la piantagione dov’è cresciuta e va a vivere ad Atlanta con l’odiata cognata, che invece l’adora, ignara delle mire di Rossella, che vorrebbe mettere le mani su Ashley. Intanto Rossella ha incontrato già Rhett Butler, avventuriero fascinoso. La guerra prende una brutta piega per i sudisti tanto che l’assedio giunge fino ad Atlanta; Rhett mette in salvo Rossella (che intanto ha aiutato la cognata a partorire), Melania e il piccolo appena nato. Rossella torna nella sua tenuta a Tara ma quando arriva trova solo disperazione: la tenuta è in pessime condizioni, la madre è morta, suo padre è impazzito dal dolore, non c’è nulla da mangiare. Rossella, da coraggiosa donna del sud, prende in mano le redini della situazione e ripristina i lavori nella tenuta. Nell’estate nel 1865 termina la guerra, il Sud è battuto, e Ashley torna a casa. Sempre innamorata di lui ma in ristrettezze economiche, Rossella si dichiara a Rhett solo per ottenere un prestito. Rhett, uomo di mondo, capisce a cosa mira davvero la donna e rifiuta. A questo punto Rossella è costretta a sposarsi di nuovo con un uomo che non ama ma che ha il denaro necessario per sistemare la tenuta, Frank Kennedy. Anche il secondo marito però muore e Rossella inizia a capire quanto Rhett sia importante per lei, tant’è che si sposano. Tutto sembra andare bene, Butler è milionario, hanno caratteri affini, nasce una bimba. Ma Rossella ha ancora il tarlo di Ashely che le rode la mente e questo mette in crisi il suo matrimonio finché non si raggiunge il massimo del dramma quando la bambina avuta da Rhett muore. L’uomo è sconvolto e cade in depressione. Muore anche Melania, sembra che per Rossella non ci siano più ostacoli nel coronare il suo sogno d’amore con Ashely ma all’improvviso si rende conto di quanto ami Rhett e per questo cerca di riconquistarlo. Questi però, “francamente se ne infischia” e la molla. Lei, speranzosa di riavere suo marito con sé, ci ricorda che “domani è un altro giorno”. Da non perdere, probabilmente è IL romanzo d’amore per antonomasia!
Le storie d’amore sembrano essere particolarmente semplici da trasporre sullo schermo e dunque anche il romanzo della Bronte conobbe fortune cinematografiche. Indimenticabile poi la voce di Kate Bush che canta a decibel inarrivabili “Wuthering Heights”. La storia è raccontata da un personaggio esterno, il signor Lockwood , inquilino nella tenuta “Thrushcross Grange” di proprietà di Heathcliff, vero protagonista del romanzo. Il signor Lockwood si reca in vista in una tenuta vicina, “Come Tempestose”, ed è costretto a sostarvi per una notte poiché sorpreso da un improvviso temporale. Durante quella notte avverranno fatti strani ed inspiegabili. Tornato a Thrushcross Grange si fa raccontare dalla governate Nelly la storia del suo affittuario. Heathcliff era un orfano portato a “Cime Tempestose” dal signor Earnshaw. I suoi due figli, Hindley e Catherine, detestarono da subito il ragazzo anche se, con il tempo, la ragazza cambiò idea e iniziò a provare sincero affetto. Tre anni dopo muore il signor Earnshow, Hindley prende moglie e diventa proprietario della tenuta. Costringe Heatcliff a lasciare gli studi e a diventare garzone, ma il ragazzo e Catherine restano comunque molto legati. La ragazza ha un incidente nella tenuta di Thrushcross Grange e resta ospite dei proprietari, i signori linton, per cinque settimane. In quel periodo si lega al giovane Edgar. Passate le cinque settimane e ristabilitasi dal morso del cane, torna a Cime Tempestose e ha una brutta sorpresa: Heathcliff è diventato rozzo ed ineducato. Intanto, la moglie di Hindley muore dopo aver avuto un bambino, e l’uomo si dà all’alcool. Catherine si fidanza con Edgar ma ammette alla governante di amare Heathcliff nonostante i difetti. Il giovane però è ignaro di questo sentimento e, credondo di essere disprezzato da Catherine, parte in cerca di fortuna. Mentre Heathcliff è lontano, Catherine si sposa con Edgar. Quando questi torna a Cime Tempestose è ormai un uomo maturo e ricchissimo. Paga i debiti di Hindley e rileva la tenuta. Decide di sposarsi con Isabella, la sorella di Edgar, che non ama e che sarà vittima delle sue angherie assieme al figlio di Hindley. Catherine è sempre più malata e infine muore dando alla luce la piccola Cathy. Prima di morire però, riesce a confessare il suo amore a Heathcliff che la ricambia pienamente. Dopo il funerale di Catherine, Isabella fugge e dà alla luce un bambino, Linton. Muore anche Hindley e Heathcliff ha il pieno possesso della tenuta Cime Tempestose. Tanto per non farci mancare nulla, muore anche Isabella e Heathcliff prende con sé Linton. La vicenza di sposta a 15 anni dopo, quando Cathy è ormai una signorina e conosce sia Linton che Hareton. Il primo, pur essendo viziato e malaticcio, conquista le sue simpatie, mentre il secondo, ignorante e rozzo, viene disprezzato apertamente. Heathcliff cerca di favorire il matrimonio di Cathy con suo figlio Linton poiché, alla morte del padre di Cathy, la ragazza erediterebbe Trushcross Grange. Con soddisfazione del protagonista, Edgar muore, lasciando Linton padrone della tenuta. Poco dopo però muore anche lui e quindi Heathcliff diventa padrone assoluto di Cime Tempestose e Trushcross Grange. Il racconto di Nelly si interrompe per poi riprendere a 7 mesi più tardi, quando tra Cathy e Hareton sembra nato un sentimento importante che Heathcliff, stanco e inquieto, non sembra voler ostacolare. L’uomo è infatti convinto di vedere lo spirito dell’amata Catherine aggirarsi per la casa. Di lì a poco morirà anche lui e verrà sepolto con il suo grande amore. Cathy e Hareton sono liberi di sposarsi. Il romanzo è di certo articolato tanto che, quando uscì nel 1847, molto critici storsero i loro nasini saccenti. La Storia ha dato però ragione ad Emily, e oggi “Cime tempestose” è considerato uno dei classici della letteratura inglese nonché uno dei libri d’amore più apprezzati dai romantici di tutto il mondo!
Lo abbiamo odiato a scuola, era il nostro incubo! Il povero Manzoni però non ha colpa degli scempi compiuti dai professori italiani e la vicenda rocambolesca di Renzo e Lucia resta una delle storie d’amore più intense mai scritte. E’ ambientato in Lombardia durante l’occupazione spagnola, negli anni che vanno dal 1628 al 1630. Lucia vive con la mamma Agnese, è una ragazza tranquilla e devota, fidanzata con Renzo, bravo ragazzo, grande lavoratore ma a volte un po’ “fumino”. Lucia è tanto graziosa e viene notata da Don Rodrigo, un signorotto che tiranneggia gli abitanti della cittadina. Don Rodrigo scommette con il cugino Attilio che riuscirà a fare sua Lucia e per vincere la scommessa tenterà ogni azione. Intanto il curato che avrebbe dovuto sposare i ragazzi, Don Abbondio, viene minacciato dai bravi di Don Rodrigo e, in preda alla paura, cede subito e accetta di non celebrare le nozze… Inutile andare oltre con la descrizione del romanzo, di certo tutte voi lo avete letto varie volte, costrette dai vostri insegnanti. Vale la pena però rileggerlo oggi, magari la scuola è conclusa da un po’ per voi e finalmente potreste aver modo di apprezzare il primo romanzo storico italiano, fondamentale per l’uso della lingua, l’accuratezza storica e, soprattutto, i personaggi. I protagonisti, sia i primari che i minori, non sono lasciati al caso ma hanno tutti un carattere ben definito. Come dimenticare la monaca di Monza, fra Cristoforo, i bravi… ? Tutti personaggi entrati a far parte del nostro immaginario collettivo, un patrimonio linguistico e culturale talmente unico che ancora oggi, per descrivere un codardo lo definiamo un Don Abbondio, per chiedere chi è questo tizio sconosciuto che ci disturba domandiamo “ma chi è questo Carneade?” e via dicendo. E’ un romanzo che scorre, si lascia leggere, pur essendo intricatissimo e corposo. Insomma, provate a leggerlo e magari darete ragione alla vostra prof. del Liceo…forse non aveva poi tanto torto!
Non è un romanzo ma un’opera teatrale resa su carta per la gioia di tutti noi, la storia dei due ragazzini innamorati ha la stessa fortuna dei “Promessi sposi” in quanto a peso nell’immaginario collettivo, ma a livello internazionale, dagli Stati Uniti al Giappone, La vicenda è nota: Giulietta Capuleti e Romeo Montecchi, adolescenti veronesi, si innamorano. Le due famiglie però si fanno la guerra da anni ed è assolutamente escluso che possano acconsentire all’unione dei due giovani. I due ragazzi vengono uniti in matrimonio, segretamente, da frate Lorenzo, che spera così di mettere pace tra le famiglie. Passano insieme solo una notte, perché il cugino di Giulietta, Tebaldo, sfida a duello Romeo; il ragazzo però rifiuta e il cugino di Romeo, Mercuzio, accetta su di sé la sfida. Romeo tenta di dividerli e a causa del suo intervento Tebaldo riesce ad uccidere Mercuzio. Sconvolto dalla rabbia e dal dolore, Romeo uccide Tebaldo. Il Principe condanna Romeo all’esilio, ed è quindi costretto a separarsi dalla moglie. La famiglia Capuleti aveva intanto preparato il matrimonio di Giulietta con il nobile Paride. Frate Lorenzo, esperto di erbe, sia magiche che banali, ha un’idea geniale: crea una pozione per Giulietta, la ragazza sembrerà morta per 40 ore; questa morte apparente darà modo a Giulietta di evitare il matrimonio con Paride e darà il tempo a Romeo di raggiungerla. Mandano un messaggero ad avvertire Romeo a Mantova, affinché spieghi il piano anche a lui. Sfortunatamente Mantova è sotto quarantena per la peste il messaggero non può avvertire il giovane. Questi però viene a sapere da un servitore del funerale di Giulietta e si precipita a Verona, nella cripta dei Capuleti. Qui, trova Giulietta apparentemente morta ma vivissima (ma lui non lo sa) e Paride. Già che c’è, fa fuori Paride e con del veleno si uccide. Terminato l’effetto della pozione di frate Lorenzo Giulietta si sveglia e vede morti sia Paride che Romeo. Colta da disperazione, si pugnala con l’arma dell’amato. Dopo questa scia di sangue da cinema horror, le famiglie mettono fine alle loro ostilità. Vagamente in ritardo, che ne dite? Al di là delle piccole incongruenze, dell’inverosimiglianza di certe scene, e nonostante l’opera sia stata composta 400 anni fa, Romeo e Giulietta rappresentano gli innamorati per eccellenza, sorretti da un sentimento che travalica persino la morte. La coppia più famosa del mondo restano loro, con buona pace di Angelina Jolie e di Brad Pitt.