L’11 Ottobre sarà inaugurata da Unicef la VII° Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze (International Day of the Girl Child), un movimento globale contro i matrimoni precoci in tutto il mondo e per la sensibilizzazione di cittadini e opinione pubblica sull’argomento.
In tale occasione presso la sede dell’ONU a New York, l’arcivescovo Desmond Tutu, insieme alle Organizzazioni partner (Unicef, Unfpa, Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione e UN Women), stanno discutendo su come Governi e società civile possano unire i propri impegni per accelerare la scomparsa della pratica del matrimonio precoce.
L’Unicef ha sottolineato l’impegno comune per porre fine ai matrimoni precoci, una violazione dei diritti umani fin troppo diffusa, che ha conseguenze su tutti gli aspetti della vita di una bambina. Le stime dell’Unicef più recenti indicano, infatti, che globalmente (Cina esclusa) 70 milioni di donne tra i 20 e i 24 anni (quindi circa una su tre) si sono sposate prima dei 18 anni: di queste, 23 milioni si sono sposate addirittura prima di aver compiuto 15 anni.
Sotto lo slogan La mia vita, il mio diritto, la fine dei matrimoni precoci, perciò, si stanno svolgendo in tutto il mondo degli eventi per richiamare l’attenzione su questo tema estremamente importante.
Anju Malhotra, responsabile della sezione Genere e Diritti all’Unicef, si è così espressa in merito e in occasione della Giornata Mondiale delle Bambine:
“La Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze riflette la necessità di mettere al centro dell’agenda dello sviluppo i diritti delle ragazze. Le Nazioni Unite e i suoi partner stanno lavorando congiuntamente per mostrare gli incredibili progressi fatti e per evidenziare le sfide in corso“.
Le statistiche dimostrano che alcune spose bambine sono i soggetti più emarginati e vulnerabili della società. Le giovani spose sono spesso costrette a una vita di totale isolamento: allontanate troppo presto dalla famiglia di origine, escluse dall’istruzione, deprivate anche della possibilità di poter andare a scuola e di avere relazioni con i coetanei e con il resto della comunità.
Ecco le iniziative per promuovere i diritti delle bambine nella Giornata Mondiale delle Bambine.
In Italia, per l’occasione, diverse Onlus e organizzazioni umanitarie hanno lanciato alcune campagne con lo scopo di accendere i riflettori sulla condizione delle piccole donne nel mondo e sui loro diritti negati. Spicca tra tutte Terre des Hommes, Onlus che segue diversi progetti di sostegno ai bambini.
In linea con quanto richiesto dall’Agenda Onu 2030 per il raggiungimento del Quinto Obiettivo di Sviluppo Sostenibile, ossia quello della parità di genere, la Fondazione Terre des Hommes ha chiesto ai Comuni aderenti di sottoscrivere il Manifesto #indifesa al fine di impegnarsi in azioni efficaci per la protezione dei bambini, e in particolar modo delle bambine, attraverso l’elaborazione di politiche e piani specifici di sensibilizzazione per la prevenzione e il contrasto della violenza e le discriminazioni di genere, il bullismo e il cyberbullismo e la mappatura dei progetti che sul loro territorio si occupano di questi fenomeni.
Anche quest’anno per la Giornata Mondiale delle Bambine è stata lanciata la #OrangeRevolution per stimolare la diffusione di una cultura del rispetto e della prevenzione della violenza e della discriminazione di genere. Oltre cento Comuni italiani si tingeranno di arancione in segno di adesione al Manifesto #indifesa, impegnandosi in azioni concrete ed efficaci per la protezione delle bambine.
Sarà una grande ola arancione quella che attraverserà l’Italia da Nord a Sud. Perché l’arancione? Perché, oltre a essere stato il colore che ha caratterizzato diverse rivoluzioni, è stato scelto da Terre des Hommes e dalle Nazioni Unite per dire NO alla violenza di genere e per rompere quegli stereotipi che impongono il rosa come il colore delle bambine proprio nella Giornata Mondiale delle Bambine, questo 11 Ottobre 2018.
Come ogni anno, Terre des Hommes ha scattato la fotografia della condizione delle bambine e delle ragazze in Italia e nel mondo attraverso ricerche, contenuti inediti e testimonianze.
Saranno quindi presentati, in anteprima, i nuovi dati del Comando Interforze della Polizia di Stato sui reati a danno dei minori, uno spaccato spesso drammatico della condizione delle bambine e delle ragazze che rende il Dossier “indifesa” un documento unico e indispensabile a tutti i policy makers.
La sera, inoltre, presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, con Stand Up for Girls ci sarà una serie di short talks per cambiare il nostro modo di guardare alle questioni di genere.
Sono previsti eventi per la Giornata Mondiale delle Bambine con coinvolgimento della popolazione anche a Napoli, Genova, Ravenna e nei comuni della bassa parmense che hanno lanciato una vera e propria ola arancione.
Altri eventi saranno organizzati da FidapaA Bpw Italia che, in partnership con Terre des Hommes, sta promuovendo una Carta della Bambina presso i Comuni che hanno sottoscritto il Manifesto #indifesa.
Si può partecipare alla #OrangeRevolution di Terre des Hommes anche sui social media dove si potranno combattere parole di ostili e violenza contro le donne con una pioggia di fiori, simbolo di gentilezza e bellezza. Fiori arancioni naturalmente, scaricabili dalla pagina www.indifesa.org, con cui scattare una foto e postarla l’11 di ottobre sui social usando gli hashtag #indifesa e #OrangeRevolution.