A Dnipro folle di donne hanno trascorso il sabato a preparare bottiglie molotov. Insegnanti, avvocati, casalinghe. Tutte accovacciati sull’erba, a riempirle: “Vogliono essere pronte a difendere le loro case e la loro città”. A raccontarlo la giornalista della Bbc, Sarah Rainsford su Twitter, corrispondente da Mosca fino a pochi giorni fa, quando le autorità russe l’hanno espulsa dal Paese.
La giornalista adesso è al fronte ucraino, e in una immagine, che ha fatto subito il giro dei media internazionali, ha raccontato la resistenza di centinaia di uomini e donne di Dnipro, civili che si preparano alla guerra raccogliendo scorte “di cibo, acqua, medicine”, altri arruolandosi nell’esercito. Altri ancora, come le donne della foto, che preparano bottiglie molotov.
La giornalista adesso è al fronte ucraino, e in una immagine, che ha fatto subito il giro dei media internazionali, ha raccontato la resistenza di centinaia di uomini e donne di Dnipro, civili che si preparano alla guerra raccogliendo scorte “di cibo, acqua, medicine”, altri arruolandosi nell’esercito. Altri ancora, come le donne della foto, che preparano bottiglie molotov.
Resistere. A tutti i costi. Con ogni mezzo. Come tradurre in fatti concreti l’esempio del presidente Zelensky, che tra un video e un post accende i cuori degli ucraini? Combattendo con tutte le armi a disposizione. Anche quelle artigianali. Così mentre Kiev registra l’ingresso delle prime truppe russe nel distretto di Obolon, zona nord della capitale, il governo ucraino sui social incoraggia la popolazione a realizzare Molotov «fai da te» per respingere gli occupanti. «Cittadini, neutralizzate gli invasori con bottiglie Molotov! State attenti e non abbandonate le vostre case!», si legge sugli account Twitter del ministero della Difesa e di quello degli Interni, con tanto di istruzioni per realizzare il cocktail incendiario.
Il birrificio Pravda di Leopoli ha riconvertito la sua produzione per creare Molotov. Lo ha annunciato il birrificio dopo che il ministero della Difesa ha chiesto alla popolazione civile di fare bottiglie Molotov per lottare contro le forze russe. Il birrificio aveva già fatto parlare di sé in passato, rappresentando sulle sue etichette vari personaggi politici. Tra questi, Vladimir Putin. Un Putin che sull’etichetta è nudo. E il nome dell’etichetta non lasciava spazio a dubbi: era denominata “Putin Huilo”, che in italiano potrebbe essere tradotto con “Putin testa di c...”.
Intanto, i cittadini si preparano alla resistenza non solo a Kiev, ma in tutta l’Ucraina. A Dnipro, la terza città più popolosa dell’Ucraina, le donne stanno preparando bottiglie molotov da utilizzare contro i soldati russi, usando polistirolo e bottiglie di birra usate. A mostrare le foto di un gruppo di ragazze chine sulle cassette di birra che preparano le molotov è il Guardian.
Anche la segnaletica su tutte le strade del Paese è stata smontata perché “Il nemico non conosce le zone e non sa orientarsi. Aiutiamoli ad andare all’inferno” . Mentre l’esercito combatte, si richiamano i riservisti e i volontari imbracciano i fucili, il resto degli ucraini trova forme di resistenza alternative. Sabotaggi, gesti simbolici, post sui social: contro l’invasore russo ci si inventa di tutto. E’ così che si è diffuso l’appello ai cittadini dell’agenzia statale per la gestione della viabilità ad abbattere o manipolare i cartelli stradali per disorientare le forze di Mosca. E sempre dalle autorità è arrivato l’input per azioni di guerriglia, con tanto di tutorial su come preparare molotov da lanciare contro gli aggressori. Un invito subito raccolto dalla popolazione a Kiev.