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Donne felici e senza figli, si può!
Incredibile ma vero: si può essere donne felici senza figli o, forse, è il caso di dire, “si potrebbe” essere donne felici anche senza avere un figlio, a patto che il mondo intero non cercasse di sostenere a tutti i costi il contrario.
E’ ciò di cui parlano le autrici del progetto web-documentario Lunadigas, in quanto raccolta di testimonianze vere di donne che hanno scelto di non diventare madri.
Lunadigas, per la precisione, è un termine che in sardo significa “luna storta” e si riferisce a quelle pecore che non vogliono fare figli, perchè secondo la tradizione popolare, sarebbero nate, appunto, con la luna storta!
Eppure, le donne che non vogliono avere figli sono sempre di più e, sembrerebbe, sempre più contente della loro scelta.
Ovvia, d’altra parte, la condanna e le paure legate a questa decisione così controversa: “resteranno sole quando nessuno le vorrà più”, “un figlio cambierebbe loro la vita”, “non hanno a cuore la famiglia”, “sono vittime di puro egoismo” ecc. ecc.
Ma la domanda è un’altra: per una donna, la “maternità” coincide con la condizione di “felicità”?
O meglio: coincide mai la felicità con qualche cosa di stereotipato?
Sposata, laureata, innamorata, contrattualizzata, bella, magra… e potremmo andare avanti, consapevoli, tuttavia, che non ne verremmo a capo.
E poi, la maternità, si sa, è un fatto delicato! Ha a che fare con la natura della donna: quella di procreare, di portare in grembo, di partorire, di allevare.
E’ pur vero, tuttavia, che esistono molte madri non felici nonostante la loro pluri-maternità.
E allora No. Maternità non fa rima con felicità.
E’ “Libertà” l’unica cosa che fa rima con “Felicità”.
E fino a quando questa non sarà garantita, almeno come libertà di pensiero e di espressione, non sapremo mai davvero che cosa ci rende felici: se avere o essere, se accudire, creare o procreare. Se essere madri o non essere madri o, se, magari, solo se essere ciò che siamo senza vergognarci di esserelo!
La pecora con la luna storta, insomma, potrebbe avere le sue buone ragioni a non figliare no? D’altra parte anche la pecora, talvolta, si stanca di essere solo “una pecora”.
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