Com’è morta Marilyn Monroe? Il giallo dietro la sua scomparsa

di Manuela Zanni


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Anche se era una donna bellissima, invidiata e voluta da tutti, la vita di Marilyn Monroe non era così bella e semplice come tutti pensavano. Era una donna con dei problemi, che faceva uso di farmaci per combattere la depressione e l’ansia che quotidianamente la attanagliava.

La storia e il mistero che si nasconde intorno alla morte di Marilyn Monroe

La splendida bionda che amava i diamanti è morta in piena solitudine tra la notte del 4 e del 5 agosto del 1962, nella sua casa di Los Angeles. Una morte che sconvolse il mondo intero e che a distanza di quasi sessant’anni è ancora avvolta nel mistero. Marilyn Monroe e il giallo della sua morte: tutto ciò che sappiamo sulla scomparsa dell’indimenticabile diva.

La ricostruzione del giorno della morte di Marilyn Monroe

Il 4 agosto del 1962 lo psichiatra dell’attrice lasciò la sua casa verso le 17 dopo la consueta seduta per curare la sua depressione. Quel giorno Marilyn sembrava di buon umore, tanto che parlò a telefono anche con il figlio dell’ex marito, Joe DiMaggio e con l’attore Peter Lawford, che fu l’ultima persona ad avere un contatto con lei.

Poco dopo la mezzanotte la governante della Monroe si alzò e notò che la luce della sua camera era ancora accesa. Credendo che la padrona di casa fosse sveglia, bussò e attese la risposta, che non ottenne mai. Dopo due ore, continuò così e sperò che questa volta l’attrice rispondesse. Preoccupata, la governante chiamò lo psichiatra, che usò un attizzatoio per aprire la finestra della camera, da dove vide Marilyn sul letto in una posizione strana e preoccupante. La finestra si ruppe ed entrando, lo psichiatra vide l’attrice immobile sul letto, con il telefono in una mano. Marilyn Monroe fu dichiarata morta, probabilmente da avvelenamento da barbiturici, riscontrati dall’autopsia a livelli fatali nel sangue e nel fegato. Ciò che non è chiaro, era se l’attrice si fosse uccisa o fosse morta per conto di qualcuno.

Omicidio o suicidio?

Molte sono le storie e le voci che si sono estese intorno alla morte di Marilyn. C’è chi credeva che qualche giorno prima fosse andata in segreto in una clinica per abortire un figlio indesiderato avuto da Kennedy, così come ha affermato lo scrittore Fred Laurence Guiles in Norma Jean – the life of Marilyn Monroe. Altri pensavano che l’attrice fosse stata uccisa da qualcuno, ma l’autopsia scartò subito questa ipotesi.

Alcuni hanno pensato potesse essere un suicidio, perché l’attrice non aveva mai dormito nella sua stanza con la porta chiusa a chiave, quasi come se non volesse essere disturbata. L’ultima ipotesi era che l’attrice avesse assunto troppe pillole per errore. Infatti a lei piaceva assumere più pillole di quanto fosse necessario, perché le dava la sensazione di stordimento che la faceva stare meglio.

Fatto sta che la morte di Marilyn Monroe aveva sconvolto tutti, anche se la sua carriera all’epoca dei fatti era in totale declino. Non era ben vista a Hollywood, perché arrivava tardi agli appuntamenti professionali, aveva dipendenza da farmaci e aveva tentato il suicidio già quattro volte prima di morire.  Tuttavia la verità intorno alla morte della diva più bella di Hollywood, quella più desiderata, eppure così sola, continua ad essere un mistero.

Una morte tanto prematura quanto sconvolgente

Se quella maledetta notte tra il 4 e il 5 agosto 1962 non l’avesse trascorsa da sola nella sua casa di Brentwood e qualcuno avesse vigilato sul dosaggio dei suoi barbiturici, di cui era solita abusare, oggi forse Marilyn Monroe sarebbe un’arzilla 95enne con tante storie da raccontare o, quantomeno, potremmo parlare di lei non come di una stella bruciata troppo in fretta nel firmamento del cinema all’età di appena 36 anni, ma come di una grande attrice che ha saputo “prendere il suo dolore e trasformarlo in arte”, per citare un’altra grande donna come Carrie Fisher.

L’ultima telefonata

L’attrice fu trovata riversa sul letto con la cornetta del telefono tra le mani. Intorno alle 3.00-3.30 di notte la governante si sveglia e nota la luce della camera da letto di Marilyn che trapela da sotto la porta della stanza, chiusa a chiave. Prova a chiamare l’attrice, ma senza ottenere risposta. Allarmata, telefona subito a Greenson che arriva a casa poco dopo. Fa irruzione nella stanza di Monroe rompendo una finestra e trova la star riversa sul letto senza vita, coperta da un lenzuolo e con ancora in mano la cornetta del telefono. Viene chiamato il medico dell’attrice Hyman Engelberg, che arriva intorno alle 3.50 e non può far altro che constatarne il decesso. Tante cose non tornano di questa morte avvenuta per avvelenamento da barbiturici: a partire dalla posizione in cui fu trovata l’attrice, a pancia in giù, inusuale per un’overdose da farmaci, per proseguire con la sparizione di alcuni documenti, mai più rinvenuti, dalla casa della star. C’è chi ha ipotizzato che potesse trattarsi di preziose prove che, se trovate, avrebbero compromesso la carriera politica dei Kennedy.

Marilyn Monroe

Marilyn Monroe

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La morte ha consegnato Marilyn Monroe all’eternità

Nessuno potrà mai dire come andarono davvero le cose, l’unica cosa certa è che anche dopo la sua morte Marylin Monroe continuò a essere un’icona della nostra epoca, merito anche di Andy Warhol che con la sua Pop Art ne riprodusse il volto all’infinito. Pochi la capirono e l’amarono per la donna che veramente era stata, con le sue gioie, i suoi drammi e le sue fragilità. Fra questi l’ex campione di baseball DiMaggio che l’8 agosto si occupò personalmente di organizzare il suo funerale al Westwood Village Memorial Park Cemetery e che per vent’anni farà portare ogni settimana sulla sua tomba sei rose rosse.

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