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Brexit, cosa cambia con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea
I cittadini inglesi sono stati chiamati a prendere una decisione molto importante, una di quelle che non soltanto cambierà la storia della Gran Bretagna ma anche quella dell’Europa. Lasciare o rimanere all’interno dell’Unione Europea? Gli inglesi hanno decido di “abbandonare” Bruxelles.
Insomma, da questa notte la notizia corre da una pagina all’altra e sui canali social di chi almeno per un giorno si confronta con il ruolo di grande esperto di economica e politica. Ma cosa succederà dopo questo referendum? Quali saranno le conseguenze per l’Europa? I più temono una nuova recessione, altri il rischio che per emulazione nei prossimi mesi qualcun altro possa chiamarsi fuori dall’Unione Europea con un nuovo referendum. Cosa c’è di vero o di probabile in tutto questo?
Le certezze sono ancora poche: sapremo meglio nei prossimi giorni cosa comporta la scelta della Gran Bretagna. Non c’è dubbio, però, che il Regno Unito e l’Unione Europea dovranno cominciare a rinegoziare tutti gli accordi che regolano i loro rapporti. Secondo il Trattato di Lisbona, il Paese che intende uscire dall’Unione Europea avrà un tempo massimo di due anni per completare questo processo, nel frattempo però non potrà più partecipare attivamente alla “vita” e alle scelte dell’Unione, ma sarà comunque tenuto a rispettare tutti i regolamenti europei in vigore.
Ma le conseguenze della Brexit sono tanto politiche quanto economiche. Sì, perché in questi due anni Unione Europea e Regno Unito dovranno anche ristabilire tanti accordi che regolino i loro rapporti economici, cercando di ridurre al minimo le conseguenze sul commercio, anche se è possibile che l’UE voglia dimostrare che “uscire dal gioco” ha un prezzo.
Il problema di fondo, però, è che queste trattative rischiano di richiedere molto più tempo del previsto e l’articolo 50 del Trattato di Lisbona, d’altronde, prevede anche questa possibilità. Qualcuno parla di crollo delle borse e della sterlina, prospettando scenari economici e finanziari apocalittici. Tutto è possibile, ma ci vorranno almeno due anni per l’uscita concreta ed effettiva del Regno Unito dall’Unione Europea.
Cosa cambia per noi italiani
Cosa cambierà per noi? Il Regno Unito diventa uno Stato Indipendente a tutti gli effetti e, anche se non cambierà tutto di punto in bianco, a breve noi italiani saremo costretti ad esibire il passaporto per varcare i confini di Scozia, Galles e Inghilterra. Più complicata la situazione degli italiani che vivono in questi Paesi: almeno in teoria, coloro che non raggiungono un reddito annuale di almeno 35 mila sterline non potranno più rimanere lì. Chi per esempio vive a Londra già da 5 anni potrà invece richiedere un visto che gli permetterà di rimanere, ma senza alcuni diritti fondamentali: a loro non spetterà alcun diritto di disoccupazione e sanità, per cui saranno costretti a stipulare un’assicurazione per le spese mediche. Aumenteranno anche le spese universitarie per gli studenti che provengono da fuori.
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