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Agitu Gudeta, un suo dipendente ha confessato l’omicidio
Ricordata da tutti Agitu Gudeta. Scrive Laura Boldrini su Twitter: “Le foto di #AgituGudeta. Sullo sfondo, le valli del Trentino. Quasi sempre con le sue capre. Spesso ha in mano il formaggio prodotto. È stata brutalmente uccisa da un dipendente. Se ne va una vita. E un sogno di resilienza e coraggio”.
Agitu Gudeta, rifugiata etiope e imprenditrice, il cui corpo senza vita di 42 anni è stato ritrovata ieri pomeriggio nella camera da letto della sua abitazione a Maso Villalta a Frassilongo in Valle dei Mocheni, tra le montagne del Trentino.
L’uomo fermato per l’assassinio della donna ha confessato: è un ghanese di 32 anni.
Ha ammesso di essere colpevole durante l’interrogatorio davanti ai carabinieri e al magistrato. È un collaboratore nell’azienda agricola biologica “La Capra Felice” di Gudeta; il movente del delitto era uno stipendio non corrisposto. Originaria di Addis Abeba, Agitu Gudeta è il simbolo dell’integrazione, ambientalista.
Dalle prime ricostruzioni emerge l’efferatezza del delitto: Agitu Gudeta è stata violentata mentre era a terra agonizzante, fatto che risulta dalla descrizione dei fatti resa ai carabinieri dal fermato Adams Suleimani, rivelatasi in linea con le risultanze emerse dai rilievi effettuati dagli investigatori.
Il dipendente, Adams Suleimani, è stato interrogato nella notte dai carabinieri, guidati dal comandante provinciale Michele Capurso.
Il ruolo ricoperto da Suleimani, che è adesso dietro le sbarre a Trento, nell’azienda agricola di Gudeta era quello di fare pascolare le capre. In un primo momento i carabinieri avevano anche interrogato l’uomo della Valle dei Mocheni denunciato da Agitu nel 2018 e poi condannato senza però l’aggravante dell’odio razziale, ma è stato giudicato estraneo ai fatti.
Il 32enne, che già in passato aveva lavorato per Agitu Gudeta, ed era tornato su richiesta della donna circa due mesi fa ad occuparsi del pascolo delle capre, viveva nell’abitazione, al primo piano.
L’uomo ha riferito agli inquirenti di una discussione nata per il mancato pagamento di una mensilità. L’omicida ha colpito Gudeta nella camera da letto della donna e ha raccontato di averlo fatto per 4 o 5 volte. Poi, mentre la donna era a terra, c’è stata la violenza sessuale.
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