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Addio a Bud Spencer: 7 cose che ricorderemo di lui
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È morto ieri in serata l’attore Bud Spencer, il gigante buono che tutti ricorderemo. A dare l’annuncio della morte di Carlo Pedersoli è stato proprio il figlio Giuseppe. “Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata grazie”.
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Il gigante buono del cinema italiano
Bud Spencer, l’omone barbuto e forzuto degli “spaghetti western”, insieme all’amico fraterno e collega Terence Hill ha conquistato con il suo fare divertente un’intera generazione di ragazzi e ragazzini, affascinati da due protagonisti spensierati di “Lo chiamavano Trinità”. Una lunga carriera costruita su parti e interpretazioni importanti che gli ha permesso di misurarsi con tanti ruoli. Avventure comiche, cinema di qualità e anche produzioni internazionali: Bud Spencer ci ha regalato i sorrisi più belli e genuini degli ultimi 50 anni, ma a fianco dei film più popolari ci sono anche titoli diversi e un cinema decisamente più impegnato. Alcuni lo ricorderanno in un dramma di denuncia civile di Carlo Lizzani “Torino nera”, altri in un vecchio thriller diretto da Dario Argento, “Quattro mosche di velluto grigio”.
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Un grande nuotatore
Il cinema, almeno all’inizio, non era nel suo destino. Carlo, nato a Napoli, ha letteralmente girato il mondo per seguire la carriera del padre. Dall’Italia al Sud America, per un breve periodo della sua vita Carlo Pedersoli, questo il suo vero nome, ha davvero creduto che il suo futuro fosse il nuoto. Al rientro in Italia, dopo aver vissuto in Brasile e in Argentina, viene tesserato nella società sportiva Lazio Nuoto e, tra un record e l’altro, entra nella storia come il primo italiano ad infrangere la barriera del minuto netto negli anni ’50. Viene persino convocato in Nazionale e partecipa agli Europei di Vienna.
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L’esordio al cinema
Ed è proprio il suo fisico massiccio e imponente ad aprirgli una strada nel mondo del cinema, cominciando con una produzione hollywoodiana, una parte in “Quo Vadis?” in cui impersonava una guardia dell’impero romano e proseguendo poi occasionalmente interpretando piccole parti. Ma nel frattempo Carlo torna in Sud America e cambia lavoro molto spesso, continuando a praticare sport e partecipando alle Olimpiadi, fino a quando non torna in Italia, dove sposa la figlia di un noto proprietario italiano di sale cinematografiche. Ma ancora il cinema non sembra interessargli più di tanto, almeno fino alla morte del suocero, quando Carlo, in parte costretto dalle circostanze, comincerà ad introdursi in quel mondo che poi gli porterà tanta fortuna, cominciando in collaborazione con Rai a produrre documentari.
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La nascita del duo Bud Spencer e Terence Hill
Nel 1967 Giuseppe Colizzi offre un ruolo in un film a Pedersoli, che inizialmente rifiuta per ragioni economiche: non era contento della paga. Ma dopo qualche tempo Colizzi gli offre di nuovo la parte alle condizioni richieste perché non era riuscito a trovare un degno sostituto, un uomo massiccio con quella particolare struttura fisica. È proprio sul set di questo film, “Dio perdona…io no!” che Bud Spencer incontra per la prima volta quello che sarebbe diventato a breve un compagno e un amico inseparabile, Terence Hill. Questa è la prima pellicola della coppia che ha dato vita a un vero e proprio filone cinematografico.
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Il mondo della televisione
Carlo Pedersoli ha vissuto la vita a pieno. Ha lavorato duramente ma si è anche goduto le onorificenze e i riconoscimenti che con tanto impegno si è guadagnato nel mondo dello sport e del cinema. Ma c’è anche la televisione: Bud Spencer è stato protagonista di alcune serie TV di successo. Tra le più recenti ricorderete sicuramente “I delitti del cuoco”, ma la serie che più lo ha reso famoso, indubbiamente, è “Detective Extralarge”.
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Lo ricorderemo in queste parole
“Non ho mai rincorso le donne degli altri perché non riesco a entrare negli armadi quando i mariti tornano all’improvviso”.
“Io distinguo due tipi di successo: quello che ho avuto nello sport e quello nel cinema. Il primo è mio e non me lo leva nessuno. Il secondo è quello che il pubblico ha deciso di darmi e che mi ha permesso di fare 120 film”.
“Spencer perché adoravo Spencer Tracy e Bud perché bevevo la birra Budweiser”.
“Ho bisogno di credere perché – nonostante il mio peso – mi sento piccolo di fronte a quello che c’è intorno a me. Se non credo sono fregato. A una conferenza ho detto: “Non esiste al mondo un uomo o una donna che non ha bisogno di credere in qualche cosa”. Un ragazzo si è alzato dicendo: “Io sono ateo!”. “Bene”, gli ho risposto, “lei allora crede che Dio non esiste, quindi crede in qualche cosa“.
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I film di Bud Spencer da vedere e rivedere
- Lo chiamavano Trinità
- …continuavano a chiamarlo trinità
- …più forte ragazzi!
- Anche gli angeli mangiano fagioli
- I due superpiedi quasi piatti
- Banana Joe
- Bomber
- Chi trova un amico trova un tesoro
- Nati con la camicia
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