Il diritto di voto delle donne oggi compie 76 anni

di Alice Marchese


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Correva l’anno 1945 quando l’Italia raggiunse il suffragio femminile: il diritto al voto anche per le donne.
Era il 1 febbraio 1945 quando venne emanato il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 che riconosceva il diritto di voto alle cittadine italiane che avessero almeno 21 anni.

Il 30 gennaio 1945, infatti, tra gli argomenti in discussione presso il Consiglio dei ministri ci fu anche la questione del voto alle donne e la maggioranza delle forze politiche si espresse favorevolmente all’estensione.

Nel mese di agosto i partiti capeggiati da Alcide De Gasperi (Democrazia Cristiana) e Palmiro Togliatti (Partito Comunista) si dimostrarono favorevoli alla questione dell’estensione del suffragio anche alle donne.

In questo modo prese forma il decreto De Gasperi-Togliatti, meglio conosciuto come decreto Bonomi dal nome del Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d’Italia.

La prima occasione di voto sono state le elezioni amministrative fra il marzo e l’aprile del 1946 e subito dopo, il 2 giugno 1946, gli italiani il voto fu fondamentale per il referendum istituzionale tra Monarchia o Repubblica.

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