Cos’è il virus Marburg che ha ucciso due persone in Ghana

di Alice Marchese


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Per la prima volta il virus Marburg è stato rilevato provocando vittime nell’Africa Occidentale. A quanto pare sarebbero state confermate due vittime in Ghana. Quest’infezione è affine all’Ebola – entrambi appartengono alla famiglia Filoviridae. Si articola in una febbre emorragica spesso letale.

Cos’è il virus Marburg

Sospetto è stato il contagio in due pazienti della regione meridionali di Ashanti; i loro campioni sono stati inviati ai laboratori dell’Istituto Pasteur in Senegal, che ora hanno confermato la diagnosi.

“Questa è la prima volta che il Ghana conferma la malattia da virus Marburg”, ha dichiarato il dottor Patrick Kuma-Aboagye, a capo del Ghana Health Service (GHS). Sono stati immediatamente attivati tutti i protocolli di sicurezza previsti, che hanno portato alla quarantena di 98 contatti stretti dei due contagiati.

L’OMS: “Le autorià sanitarie hanno risposto rapidamente”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lodato il rapido intervento delle autorità sanitarie del Ghana: “Le autorità sanitarie hanno risposto rapidamente, ottenendo un vantaggio per prepararsi a un possibile focolaio”, ha dichiarato il dottor Matshidiso Moeti, direttore regionale dell’OMS per l’Africa. “Questo è un bene perché senza un’azione immediata e decisa Marburg può facilmente sfuggire di mano. L’Oms è sul campo a supporto delle autorità sanitarie e ora che l’epidemia è stata dichiarata, stiamo raccogliendo più risorse per la risposta”, ha aggiunto lo scienziato.

Quando è stato identificato per la prima volta il virus

Il virus Marburg è stato identificato per la prima volta nell’omonima cittadina della Germania nel 1967, a seguito di un’epidemia di febbre emorragica scoppiata tra i dipendenti di un laboratorio. Fu provocata da cellule infette di scimmie verdi ugandesi. Da allora il virus è stato rilevato in diversi focolai in Africa (Angola, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Sud Africa e Uganda); l’epidemia più mortale si verificò nel 2005 in Angola, quando il virus causò la morte di oltre 200 persone. Ad oggi non esistono cure né vaccini approvati contro il patogeno, che risulta molto affine al famigerato Ebola.

I sintomi del virus Marburg

Gli autorevoli manuali MSD per operatori sanitati indicano che entrambi i virus sono filovirus filamentosi (a RNA) responsabili di “malattie clinicamente simili, caratterizzate da febbri emorragiche e perdita capillare”. Oltre al sanguinamento, gli altri sintomi comuni sono severa ipovolemia a causa della diarrea e del vomito, mal di testa, febbre alta, dolori muscolari e dolori addominali. L’infezione del virus Ebola è generalmente considerata più virulenta e mortale del Marburg, anche se di poco. Il tasso di mortalità registrato nelle passate epidemie di virus Marburg è variato dal 24 all’88 percento, ha spiegato l’OMS in un comunicato, sulla base del ceppo virale coinvolto ma anche della gestione dell’epidemia.

Come si trasmette il virus Marburg

Il virus viene trasmesso all’uomo da animali infetti, principalmente pipistrelli della frutta, per questa ragione l’OMS sta raccomandando ai cittadini del Ghana di evitare “le grotte abitate da colonie di pipistrelli”, oltre che di cuocere accuratamente “tutti i prodotti a base di carne prima del consumo”. La trasmissione può avvenire anche tra uomini attraverso il contatto di fluidi corporei infetti, come sangue ed escrezioni. Come specificato non esiste una cura specifica e il trattamento è di supporto.

Virus Marburg, esiste un vaccino?

I Manuali MSD indicato un trattamento basato su “manutenzione del volume del sangue e dell’equilibrio elettrolitico”. Anche “sostituzione dei ridotti fattori della coagulazione”, “riduzione delle procedure invasive” e contrasto ai sintomi, anche con antidolorifici. L’antivirale Remdesivir utilizzato contro il coronavirus SARS-CoV-2 era stato inizialmente progettato proprio per combattere il virus Marburg. Ad oggi non esiste un vaccino contro il patogeno.

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