Il gergo scientifico la chiamano tanoressia ma in termini pratici si tratta di una mania ossessivo-compulsiva che rende uomini e donne letteralmente dipendenti dal sole, più banalmente potremmo anche definirla la smania della tintarella. Una dipendenza che ci spinge ad esporci al sole senza limiti e senza filtri solari, utilizzando al contrario prodotti che potenzino l’effetto abbronzate del sole sulla pelle. Insomma, abbronzati ad ogni costo, senza precauzioni e protezioni.
Cosa comporta la tanoressia? Ovviamente malattie dermatologiche nei casi lievi, tumore alla pelle nel peggiore dei casi. Il meccanismo è molto simile a quello di malattie come l’anoressia causate da una visione distorta del proprio corpo: in questo caso non si tratta né di cellulite né di chili di troppo, ma dell’idea che “abbronzato è bello”.
Nonostante tale fenomeno negli ultimi anni sia stato esaminato e studiato abbondantemente, non si riesce a risalire a una causa vera propria, anche se la natura ovviamente è psicologica. Alla base probabilmente c’è un forte narcisismo ma anche tanta insicurezza, quindi un disagio psicologico che a sua volta potrebbe dipendere da una carenza di serotonina e dopamina, di conseguenza pare che il circuito del benessere nel cervello possa essere “attivato” da sole, così come per alcuni la stessa funzione viene spesso svolta dal cibo.
Ovviamente per trovare una cura bisogna risalire alla causa, ma di solito la terapia prevede farmaci antidepressivi o serotoninergici, da abbinare ad un approccio di tipo psicoterapico, in modo tale che il paziente venga aiutato a prendere innanzitutto coscienza del problema, e in secondo luogo a rintracciarne i motivi.