Johnson & Johnson, una delle più grandi multinazionali del settore sanitario, è stata recentemente costretta a pagare 6,5 miliardi di dollari per chiudere decine di migliaia di cause legali relative al talco. Le azioni legali intentate contro la multinazionale sostenevano che l’uso della polvere di talco prodotta dall’azienda fosse collegato al tumore ovarico.
Secondo quanto riportato da Reuters l’accordo rientra in un piano di ristrutturazione che include una terza dichiarazione di fallimento della controllata Ltl Management.
Il talco è un minerale naturale composto principalmente da magnesio, silicio e ossigeno. Tuttavia, il talco estratto dalla terra può contenere tracce di amianto, un noto agente cancerogeno.
L’amianto è stato collegato a vari tipi di tumori, tra cui il mesotelioma, lo stesso tumore che ha colpito il giornalista Franco Di Mare. La contaminazione del talco con amianto è stata il fulcro delle accuse mosse contro Johnson & Johnson.
Secondo diverse inchieste, la società avrebbe avuto conoscenza del rischio di contaminazione e avrebbe tentato di minimizzarlo o addirittura nasconderlo.
Il New York Times aveva infatti rivelato che i dirigenti di Johnson & Johnson sapevano da tempo dei rischi legati all’amianto nei loro prodotti a base di talco, ma che non hanno mai preso iniziative a riguardo.
Il dibattito sull’associazione tra talco e cancro alle ovaie è stato oggetto di diverse ricerche, con risultati contrastanti. Mentre è confermato che il talco contenente amianto è cancerogeno, le prove relative al talco privo di amianto sono meno chiare.
L’International Agency for Research on Cancer (IARC) ha classificato il talco contenente amianto come “cancerogeno per l’uomo”. Tuttavia, per quanto riguarda il talco senza amianto, i dati non sono sufficienti per una classificazione certa. Secondo l’American Cancer Society, il talco privo di amianto è “non classificabile quanto alla cancerogenicità nell’uomo”.
Quando si tratta dell’uso del talco nell’area genitale, però, l’IARC lo ha classificato come “possibilmente cancerogeno per l’uomo”, basandosi su prove limitate provenienti da studi umani che hanno mostrato una possibile correlazione con il cancro ovarico.
Nonostante le preoccupazioni legate al talco, è importante non creare allarmismo. Il rischio di sviluppare il cancro ovarico a causa del talco è relativamente basso ed è una malattia multifattoriale con cause ereditarie e ambientali.
Mentre la comunità scientifica continua ad indagare per comprendere meglio il legame tra il talco, l’American Cancer Society consiglia al momento ai consumatori preoccupati di limitare o evitare l’uso di prodotti contenenti talco a scopo preventivo.
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