Una guida rapida sui rimedi naturali contro la cistite. Alimentazione e consigli pratici della Nutrizionista.
Rafano: proprietà, benefici e ricette
È ormai noto che molti alimenti hanno un potere benefico per l’organismo, che supera il semplice potere nutrizionale. Radici, erbe, spezie e infusi, come ad esempio lo zenzero e la sobacha, hanno proprietà che aiutano a stare meglio, senza controindicazioni e con più gusto. Tra questi cibi “magici” troviamo anche il rafano: scopriamo benefici, proprietà e usi.
Rafano: proprietà
Il rafano è una radice dal gusto piccante che produce dei fiori con delicati petali bianchi; è composto al 95% da acqua, il resto è invece diviso tra fibre, proteine e pochissimi grassi; presenta poche calorie: solo 48 per 100 grammi. Contiene molti minerali, come ferro, potassio, silicio, zolfo, sodio, e vitamine importanti, come la vitamina A, la vitamina C, e vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6). Presenta poi una buona percentuale di beta-carotene. È una pianta che si deteriora facilmente, dunque va consumata subito dopo averla acquistata. Il rafano poi ha la stessa caratteristica della cipolla: quando lo si affetta, fa lacrimare gli occhi!
Rafano: i benefici
Grazie a tutti questi elementi positivi, il rafano ha degli indubbi effetti benefici per l’organismo. Ha un potete energizzante, aiuta la circolazione e la pressione sanguigna, ha effetti benefici sulle infiammazioni del tratto urinario e delle vie respiratorie, aiuta il processo digestivo e allevia l’inappetenza. È un diuretico, aiuta dunque a rigenerare reni e vie urinarie, oltre ad avere una buona quantità di antiossidanti che contrastano i radicali liberi. Gli impacchi esterni a base di rafano tritato e grappa aiutano a riprendersi da stiramenti e alleviano i dolori tipici dell’artrite.
Rafano: le controindicazioni
Il rafano è sconsigliato a chi soffre di ulcere allo stomaco, bruciori di stomaco, problemi renali gravi e alle donne in stato di gravidanza.
Rafano: usi e ricette
La radice del rafano può essere consumata al naturale, grattugiata fresca sulla carne, o sottaceto; anche le sue foglie, quando ancora giovani e tenere, possono essere consumate in insalata, tagliate a listarelle. Il rafano viene utilizzato poi per la preparazione di una salsa molto famosa: la cren. Per preparare questo composto piccante si procede così:
- sbucciare la radice di rafano, eliminando la sottile buccia che la ricopre
- grattugiare la radice e conservarla in un contenitore con 100 grammi di pangrattato, mezzo bicchiere di aceto di vino bianco, un cucchiaio di olio extravergine di oliva, un cucchiaino raso di zucchero e un pizzico di sale
- mescolate bene e lasciate riposare, conservando la salsa cren sempre e solo in frigorifero
È una salsa perfetta per arricchire arrosti e bolliti.
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