Il lichen vulvare è una malattia dermatologica cronica che colpisce in particolare la zona genitale e anale. Non è molto comune e colpisce le donne soprattutto in menopausa e raramente interessa uomini (lichen balano-prepuziale) o bambini. Qualora ci si riveda nei sintomi qui elencati, è necessario consultare uno specialista. La cura può alleviare i sintomi; […]
Perdite da impianto, cosa sono e quanto durano
Per impianto si intende quel processo per cui l’ovulo si divide per formare nuove cellule che daranno forma e vita all’embrione. Questa fase anche detta anche di annidamento è simultanea ad alcuni sintomi quali lo spotting da impianto, ovvero un sanguinamento simile a mestruazioni. Le perdite da impianto, perciò, sono legate alla gravidanza e non saranno seguite da mestruazione. Quali sono le caratteristiche che distinguono le perdite da impianto dagli altri spotting mestruali?
- Si tratta di un leggerissimo sanguinamento con macchie di colore rosato o marroncine
- Possono presentarsi anche piccoli crampi uterini che vengono confusi con sintomi premestruali
A che cosa sono dovute?
Quando l’ovulo si assesta nell’endometrio, la mucosa che ricopre la parte interna dell’utero dove avverrà lo sviluppo della placenta e del sacco amniotico, è possibile che alcuni vasi capillari dell’endometrio si rompano, provocando così un piccolo sanguinamento.
Anche se all’inizio le perdite da impianto possono sembrare perdite mestruali, se la gravidanza è in atto e continua, non solo non ci sarà nessuna mestruazione, ma anche i sintomi dei giorni successivi saranno diversi evolvendosi in sintomi di gravidanza veri e propri.
Quando si presentano le perdite da impianto?
Ovviamente esse si presentano poco tempo dopo che l’ovulo viene fecondato, circa 14 giorni dopo la fecondazione, perché l’impianto solitamente si conclude.
Il periodo fertile, sebbene cambi da donna a donna, è più o meno compreso tra il 13° e il 18° giorno del ciclo mestruale.
Se si sospetta una gravidanza, comunque, è sempre meglio fare un test di gravidanza e non affidarsi a sintomi difficilmente diagnosticabili come lo spotting premestruale.
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