Perché non bisogna dare il miele ai bambini

di Alice Marchese


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Il miele è un alimento conosciutissimo per le sue innumerevoli proprietà, ma è fortemente sconsigliato darlo ai bambini, nonostante fosse comune somministrarlo qualora i piccoli stessero male. Mangiare miele quindi aumenta il rischio di esporlo ai batteri responsabili del botulismo. Dal 2004, l’ ANSES (Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare) ha rilevato numerosi casi di botulismo infantile. Ma ci sono tantissimi sintomi che possono manifestarsi.

Dare il miele ai bambini: sintomi

Il primo sintomo che potrebbe esserci è la stitichezza. Un altro sintomo è quello legato ai problemi respiratori e potrebbe manifestarsi la paralisi del diaframma. La guarigione richiederà quindi una degenza ospedaliera molto lunga.

Chi è più suscettibile al botulismo

Secondo delle ricerche, i bambini di età inferiore a 1 anno sono particolarmente suscettibili al botulismo perché il loro sistema immunitario non è ancora completamente formato. Sono quindi più esposti agli attacchi dei microbi. Mangiare miele quindi aumenta il rischio di esporlo ai batteri responsabili del botulismo.

Il botulismo infantile è una malattia grave, anche se rara e può essere causata dal miele. Se non si fa una diagnosi in tempo, provoca persino la morte. Colpisce i neonati e i bambini al di sotto dei 12 mesi di età.

Leggi anche:Miele ai neonati sì o no? Da che età? Ne parliamo con il pediatra.

Quale batterio si sviluppa

Il batterio che si sviluppa è il Clostridium botulinum. Si tratta di un batterio che produce la tossina botulinica, che è considerata il veleno naturale più potente al mondo. Ciò perché può provocare una paralisi generale del corpo e una paralisi respiratoria capace di indurre la morte per soffocamento.

Cosa succede se il bambino mangia il miele

Le spore se transitano in un intestino dove non si è ancora sviluppata la flora batterica, possono trovare un terreno fertile per germinare e diventare batteri attivi. Così si moltiplicano e producono tossine capaci di determinare la malattia. Ovviamente questo vale principalmente per i bimbi che non hanno sviluppato una protezione abbastanza forte che permetta di espellere le spore. Sappiamo che al momento della nascita, l’intestino di un neonato è sterile. Poi con il passare del tempo entra a contatto prima con il latte materno e in seguito con i primi alimenti, formando così la flora intestinale.

Bisogna specificare che tale patologia è una forma diversa rispetto al botulismo alimentare dell’adulto. Infatti in quest’ultimo caso si ingerisce la tossina che si è formata nell’alimento.

Il parere dell’OMS

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e la FDA (Food and Drugs Administration) per evitare il botulismo infantile raccomandano di non somministrare il miele ai neonati e ai bambini con meno di un anno di età.

Leggi anche:Miele di acacia: le proprietà, i benefici e i valori nutrizionali

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria

Un importante passo avanti nella lotta contro l’Alzheimer è stato compiuto: anche l’Unione Europea ha dato il via libera a lecanemab, il primo farmaco capace di rallentare la progressione della malattia se somministrato nelle fasi iniziali. Dopo gli Stati Uniti, il Giappone e il Regno Unito, l’UE si unisce ai paesi che riconoscono l’efficacia di […]

×