Percezioni erotiche: quando l’orgasmo diventa un must

di francesca


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L’orgasmo può ben considerarsi uno dei piaceri della vita. Personalmente penso che ognuno di noi abbia diritto a provarlo il più spesso possibile, così come meritiamo di mangiare o bere (senza eccessi) qualcosa di gradevole, o di godere altre gratificanti piacevolezze umane durante la nostra breve permanenza sulla terra. L’orgasmo è una piacevole esperienza sensoriale di tipo propriocettivo, successiva ad uno stato di massima eccitazione (plateau).

Si tratta di una risposta riflessa (involontaria), raramente controllata, che comporta l’attivazione automatica di un insieme di processi neurofisiologici, come l’aumento della pressione sanguigna (già presente durante l’eccitazione), l’eccessiva secrezione salivale, sudorazione abbondante, la congestione facciale e arrossamento cutaneo; e ancora contrazioni muscolari automatiche ogni 0,8 secondi (dalle 3 alle 15), il battito cardiaco accelerato, la respirazione ansimante e rallentata, associati ad una coorte soggettiva di processi psichici focalizzati nella sperimentazione di un diverso livello di coscienza, con riduzione della stato di vigilanza. Quasi come in una forma di autoipnosi, cui segue una sensazione soggettiva di completo e salutare rilassamento.

Nell’orgasmo maschile possiamo distinguere due momenti, quello dell’emissione del liquido spermatico alla base dell’uretra e quello successivo, della conseguente e inevitabile eiaculazione. Il tutto per una durata di 5/10 secondi. Nella donna i meccanismi non sono così fisiologicamente chiari come nell’uomo e spesso l’orgasmo viene scambiato con il plateau. D’altra parte dobbiamo considerare che il primo studio sull’orgasmo femminile in laboratorio risale appena alla fine degli anni Cinquanta! Ciò non di meno, possiamo riscontrare nella donna una contrazione ritmica (intermittente) involontaria, come uno spasmo, dei muscoli del terzo superiore della vagina e una fuoriuscita di abbondante liquido vaginale, quasi come una eiaculazione maschile.

Indipendentemente dagli orgasmi individualmente procurati tramite la masturbazione solitaria, spesso, secondo tradizionali stereotipi tipici italiani, quando si fa l’amore ci si aspetta l’orgasmo. Non si considera infatti che l’orgasmo, come una delle tante esperienze di piacere godibili in coppia, se viene cercato in esclusiva rischia di diventare un piacere troppo riduttivo, tanto che l’esperienza sessuale viene limitata all’indispensabile, riducendosi a pochi secondi, come uno sfogo egoistico. Se poi l’orgasmo diventa un must, un obiettivo fisso, un bisogno necessario nella ricerca del piacere, tale mancata aspettativa rischia di privare tante persone non solo del piacere propriocettivo tipico dell’orgasmo, ma pure del piacere di godere liberamente di altre espressioni sessuali e percezioni erotiche di coppia, comunque importanti come l’esperienza orgasmica.

Professor Paolo Zucconi, psicoterapeuta e sessuologo clinico comportamentale, psicologo legale a Udine

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