Sono molte le persone che ne soffrono, spesso ignorandone l’esistenza fino al loro manifestarsi e senza realmente comprenderne l’origine, il motivo e il funzionamento anche quando arrivano. Stiamo parlando degli attacchi di panico, che rappresentano una delle manifestazioni più comuni di ansia acuta tanto da colpire dal 3 al 6% della popolazione mondiale. A soffrirne maggiormente sono le donne, in percentuale doppia rispetto agli uomini (rapporto di 2:1).
L’attacco di panico è un episodio acuto di ansia, di breve durata e ad insorgenza improvvisa. Si parla di Disturbo di Panico (DP), secondo il manuale dei disturbi psichiatrici (DSM-IV), quando a uno o più attacchi di panico segue la cosiddetta ansia anticipatoria, ovvero “la paura della paura”, la paura di avere un altro attacco di panico. Ed è proprio questa paura a poter condizionare pesantemente la vita della persona, che solitamente reagisce con condotte di evitamento (evita uscite da sola, spostamenti, luoghi affollati…) e/o richieste di protezione (bisogno di essere sempre accompagnata da figure di riferimento).
Tuttavia entrambi questi comportamenti costituiscono fattori di mantenimento del disturbo.
I sintomi possono essere diversi: tachicardia, sensazione di respirare male, parestesie, vertigini e sensazione di instabilità/svenimento, sensazione di derealizzazione (di distacco dalla realtà) e di ovattamento…
Questi sintomi fisici sono interpretati e letti dalla persona come un problema organico/medico grave: “paura di avere un attacco di cuore”, “di non respirare”, “di svenire”, “di morire”, “di impazzire”… chiaramente questi pensieri aumentano la quota dell’ansia, quindi l’intensità dei sintomi, per cui si viene a creare un circolo vizioso, con una éscalation dell’ansia che appunto caratterizza l’attacco di panico.
In sintesi, chi soffre di panico, ha paura di perdere il controllo di se stesso.
Molto spesso i primi attacchi di panico possono comparire in corrispondenza di eventi di vita e cambiamenti esistenziali importanti: la maturità, l’inizio dell’università oppure del lavoro, quando si va a vivere da soli, dinanzi anche ad eventi piacevoli come un matrimonio o una convivenza…
Lo sviluppo di un disturbo di panico è più probabile in persone che presentano tratti anancastici di personalità, quali rigidità, doverizzazione e perfezionismo. Sono persone che tendono a voler avere tutto sotto controllo e ad essere molto razionali, per cui terrorizzate appunto all’idea di perdere il controllo.
Comunque la nota positiva è che il Disturbo di Panico si può guarire e quindi superare.
Ambulatori Dr.Francesca Lemmi: