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Parliamo di disturbi del comportamento alimentare: che cos’è il Binge Eating
Il Binge Eating o meglio conosciuto come Disturbo da Alimentazione Incontrollata è un disturbo del comportamento alimentare e si presenta come una variante poco diffusa della bulimia nervosa. Questo disturbo è connotato dall’alternarsi di periodi di abbuffate e di intensa trasgressione, in cui la persona si abbandona senza alcuna misura al piacere del cibo, e di lunghi periodi di digiuno o di eccessiva restrizione.
Come ci si accorge di soffrire di questo disturbo dell’alimentazione?
Un episodio di alimentazione incontrollata si caratterizza per la presenza di entrambi i seguenti elementi:
- Mangiare, in un periodo definito di tempo (per es., entro un periodo di 2 ore), un quantitativo di cibo chiaramente più abbondante di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe in un periodo simile di tempo e in circostanze simili
- Sensazione di perdita del controllo nel mangiare durante l’episodio (ad esempio, la sensazione di non riuscire a fermarsi, oppure a controllare che cosa e quanto si sta mangiando).
Gli episodi di alimentazione incontrollata sono associati a tre (o più) dei seguenti sintomi:
- Mangiare molto più rapidamente del normale
- Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni
- Mangiare grandi quantitativi di cibo anche se non ci si sente fisicamente affamati
- Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando
- Sentirsi disgustato verso sé stesso, depresso, o molto in colpa dopo le abbuffate
- È presente marcato disagio a riguardo del mangiare incontrollato.
- Il comportamento alimentare incontrollato si manifesta, mediamente, almeno per 2 giorni alla settimana in un periodo di 6 mesi.
Secondo il modello interpretativo sin qui esposto, l’alimentazione incontrollata non risulterebbe associata con l’utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori inappropriati (uso di purganti, digiuno, eccessivo esercizio fisico), e non si verifica esclusivamente in corso di Anoressia nervosa o di bulimia nervosa.
Secondo il Modello Breve Strategico, invece, sarebbe il digiuno ad accrescere il desiderio di abbuffarsi, cosicché la persona, come un pianta assetata nel deserto, nel momento in cui si concede il cibo tanto desiderato travalica, perdendo il controllo su di esso e finendo per abbuffarsi in maniera sfrenata.
Successivamente però la sensazione di perdita di controllo e la paura di danneggiare la propria forma fisica porterebbe a far si che la egli attui altre soluzioni compensatorie, come ad esempio praticare attività fisica in modo eccessivo e incostante e far uso di diuretici e lassativi. In alcuni casi, inoltre, si assiste al ricorso alla chirurgia estetica con l’obiettivo di intervenire anche su pochi kg di sovrappeso, ponendo così le basi per un disturbo dismorfofobico.
Ciò che caratterizza questo disturbo, dunque, è la ciclicità data dal continuo e reiterato controllo del cibo e dal conseguente periodo punitivo a causa della perdita di controllo.
Dott.ssa Valentina Guarasci
BIBLIOGRAFIA:
NARDONE G., VERBITZ T., MILANESE R., 1999- LE PRIGIONI DEL CIBO – VOMITING ANORESSIA BULIMIA: LA TERAPIA IN TEMPI BREVI – PONTE ALLE GRAZIE, MILANO
NARDONE G., 2003 – AL DI LÀ DELL’AMORE E DELL’ODIO PER IL CIBO – SUPERBUR RIZZOLI, MILANO
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