Palpitazioni: cosa sono, le cause e cosa fare

di Alice Marchese


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A volte accade che in un periodo un po’ più complesso ci capita di avere delle palpitazioni. Conosciute anche come cardiopalmo, corrispondono a una sensazione di anomalia del battito cardiaco del paziente, non legata per forza alla presenza di patologie cardiache. A volte sono percezioni o legate ad un periodo di forte stress.

I sintomi delle palpitazioni

I sintomi delle palpitazioni comprendono:

  • Battito cardiaco irregolare
  • Affanno
  • Dolore toracico, al collo o alla gola
  • Perdita di conoscenza
  • Vertigini

Le cause delle palpitazioni

Le cause più comuni delle palpitazioni possono essere legate a:

  • Ansia
  • Depressione
  • Stress
  • Febbre
  • Attività fisica molto intensa
  • Uso di droghe
  • Fumo
  • Cause ormonali (per esempio, menopausa o gravidanza)
  • Assunzione di caffeina

In alcuni casi, il cardiopalmo può derivare da disfunzioni della tiroide o patologie cardiache, come pressione arteriosa alterata o aritmie, caratterizzate da battiti cardiaci irregolari (troppo lenti o troppo veloci).

Inoltre, è possibile registrare la presenza di palpitazioni dopo i pasti, soprattutto in caso di alimenti che richiedono un processo digestivo più intenso. In alcuni casi è bene evitare cibi particolarmente salati.

A volte invece queste si verificano nelle ore notturne. Possono dipendere da difficoltà digestive, oltre che dalle cause riportate in precedenza, oppure da un aumento della frequenza cardiaca (tachicardia).

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Cosa fare in caso di palpitazioni

Soprattutto se continue, in caso di palpitazioni è bene rivolgersi al proprio medico che, dopo un’attenta anamnesi, potrà decidere di prescrivere esami più dettagliati per indagare la salute del cuore. Tra questi:

  • Elettrocardiogramma (ECG): rileva gli impulsi elettrici generati dal battito attraverso sensori applicati sul torace, in modo da individuare anomalie che potrebbero spiegare la comparsa delle palpitazioni.
  • L’holter cardiaco (o elettrocardiogramma dinamico) richiede l’applicazione di elettrodi sul torace collegati a un dispositivo portatile che monitora il funzionamento del cuore per 24–72 ore.
  • L’event recorder è invece la registrazione del tracciato elettrocardiografico che controlla il ritmo cardiaco attraverso l’impianto di un piccolo apparecchio a batterie. L’esame viene prescritto quando le aritmie non sono costanti, ma discontinue (ad esempio compaiono solo una volta alla settimana).
  • L’ecocardiogramma utilizza gli ultrasuoni per comprendere se il cuore ha delle anomalie a carico dei ventricoli o delle valvole.

Se le palpitazioni sono legate anche a patologie cardiovascolari, si potrebbe ricorrere ad una terapia farmacologica.

É inoltre necessario cercare di ridurre i livelli di stress e l’uso di caffeina.

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