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Musica Antiaging, tanti benefici per chi suona uno strumento
Un recente studio effettuato negli Stati Uniti e pubblicato sulla rivista “Frontiers in Human Neurosciences” sostiene che imparare a suonare uno strumento musicale e continuare a praticarlo per anni può offrire benefici mentali per tutta la vita. Lo studio dimostra, in particolare, che la pratica di strumento musicale può ridurre gli effetti del declino mentale associato con l’invecchiamento, incrementando la memoria e le capacità cognitive.
“I comportamenti possono cambiare il cervello”, ha detto l’autrice dello studio, Brenda Hanna-Pladdy dell’ Emory University (Georgia, USA). Durante l’infanzia, quando il cervello è ancora in via di sviluppo, l’apprendimento di uno strumento musicale, poi prolungato per almeno un decennio, può creare le basi per migliori prestazioni cerebrali durante il corso dell’intera vita e, in particolare, durante la vecchiaia.
In questo studio, 70 musicisti e non musicisti di età compresa tra 59-80 anni sono stati valutati mediante test neuropsicologici e soggetti a controlli sul loro stile di vita. Risultato: i musicisti hanno ottenuto punteggi più alti nei test di acutezza mentale, giudizio visuo-spaziale, memoria verbale e richiamo.
La musica è un modo naturale per offrire una stimolazione multisensoriale; è un esercizio cognitivo impegnativo e richiede anni di pratica.
Il processo mentale richiesto per suonare uno strumento musicale può essere paragonato all’ imparare e praticare un’altra lingua: crea la necessità di inibire un sistema linguistico in cui parlare, leggere o pensare a favore di un altro sistema linguistico. L’utilizzo delle due lingue rafforza, nel corso del tempo, i collegamenti nel cervello.
Fonte: Antiaging Club
www.antiagingclub.it
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