Massaggi, Tantra and Co.: comunicare con il corpo

di cinziaR


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

L’importanza del contatto fisico è per gli esseri umani ancestrale; i bambini fin da piccoli hanno necessità di essere tenuti in braccio, sentire il battito cardiaco della mamma, il calore della sua pelle.
Questi elementi sono essenziali nello sviluppo di un infante, poiché forniscono il senso di sicurezza e protezione di cui necessita, consentendo di ricreare il calore e il contatto materno che il piccolo ha sperimentato durante la gestazione, anche in ragione del fatto che tutti gli altri sensi hanno necessità di tempo per svilupparsi, il contatto fisico diventa il primo canale comunicativo utile a trasmettere e ricevere emozioni, sperimentando le sensazioni necessarie per crescere ed apprendere dall’esperienza.

Esso procura un sentimento di soddisfazione e anche un riconoscimento di tipo affettivo verso la persona che ci ha fatto vivere tale sensazioni, perciò durante l’infanzia l’esperienza del contatto diventa necessaria per la formazione del nostro modo “adulto” di vivere le relazioni umane in generale e quelle intimo-affettivo-sessuali in particolare.
Un’indagine della Pediatrics, riporta che il 43% dei bambini che hanno trascorso almeno 3 ore al giorno a contatto con la madre, grazie alla fascia per il neonato, mostrano di essere più sereni rispetto agli altri.

Grazie al contatto fisico non viene solo stimolato il tatto, bensì tutti i sensi: infatti introduce e coordina l’olfatto, conseguentemente il gusto, infine la vista.
Citando Kettenring, l’amore passa soprattutto per l’olfatto, che costituisce la nostra radice evolutiva, una finestra aperta sui sentimenti e la vita affettiva; il centro dell’olfatto, così come la nostra memoria emozionale sono infatti entrambi allocati fisiologicamente nell’amigdala.

E’ quindi evidente come il contatto fisico da piccoli, possa essere riprodotto negli adulti grazie alla pratica del massaggio.

Sin dall’antichità è stata data grande importanza ai benefici psicofisici che possono essere portati dal massaggio. In Oriente, ma anche in Europa, tale praticai è stata un elemento importante per la cura della persona.
Purtroppo nei paesi occidentali, differentemente dal mondo orientale, la pratica del massaggio venne abbandonata durante il Medioevo, quando l’oscurantismo portò a disprezzare e rinnegare i bisogni del corpo e i piaceri della carne, concentrandosi esclusivamente sulla sfera spirituale. Solamente in un secondo momento il massaggio ricominciò ad acquisire una discreta importanza, ma non con le connotazioni specifiche dell’Oriente.

Entrare in contatto

Per ragioni storiche ma anche culturali, col tempo la necessità del contatto fisico è stata in qualche modo repressa, e anche nella crescita di un individuo (pensiamo a come crescono i maschi con il concetto del “le smancerie sono da femminucce”) assume talvolta un’accezione negativa, anziché positiva.

Ecco perché è spesso importante anche nel lavoro sulle coppie, ricordare quali passi fare per tornare ad apprezzare il piacere del contatto fisico e corporeo.

Darsi modo di conoscere se stessi e il partner, rappresenta un’esperienza che tende ad accrescere il proprio senso di sé e conoscenza dell’altro. Nelle coppie tale esplorazione può diventare infatti un modo per accrescere la fiducia reciproca, oltre che un modo per avvicinarsi in maniera intima, alle volte anche più emotivamente intensa di un rapporto sessuale. Riuscire a percepire il tipo di contatto che il partner gradisce o meno, o capirlo attraverso la comunicazione che dovrebbe esserci in questi momenti, consente di trovarsi pian piano ad essere sulla stessa lunghezza d’onda, conoscersi.

Il massaggio dapprima dovrebbe coinvolgere le zone che restano spesso inesplorate, nella coppia per poi arrivare in un secondo momento ad esplorare le zone sensuali, erogene: questo darsi spazio fa risvegliare delle emozioni che troppo spesso vengono lasciate assopire.

Quando i partner decidono di massaggiarsi, devono tenere presente alcuni fattori, trovarsi in un ambiente sereno, privo di distrazioni e confortevole e possono intraprendere questo momento di intimità, con l’intento di esplorarsi a vicenda.

Il massaggio tantrico

Vi sono molti libri che trattano l’argomento, alcuni sono piuttosto famosi e parlano delle discipline tantriche che possono portare ad un prolungamento dell’orgasmo.

Se non volete subito addentrarvi in una ricerca di questo tipo, scegliete piuttosto di basarvi su voi stessi e la vostra coppia, trovando dei momenti dove esplorare i vostri corpi e conoscervi (capire cosa è gradevole, cosa sgradevole, se amate o meno il solletico e in quali punti del corpo..).

Concedetevi del tempo (buona parte delle difficoltà sessuali sono dovute alla fretta del concludere il rapporto o al contrario dall’impossibilità di gestire l’eccitazione quando si è in due) senza avere premura. Il momento che vi regalate deve essere rilassante.
I movimenti che le mani producono sul corpo di colui che viene massaggiato devono essere “ampi e leggeri” dedicando attenzione alle zone estese del corpo come la schiena, il ventre, il torace, le gambe, le braccia e la testa.

Il massaggio deve essere particolarmente “attento”, non frettoloso e deciso: a volte possono essere utilizzati anche degli elementi esterni come olio da massaggio riscaldato, ghiaccio, tessuti e oggetti che procurano differenti intensità di pressione.

Solo in un secondo momento ci si può concentrare sulle zone erogene e/o i genitali, è necessario prima procurare piacere al resto del corpo. Il massaggio da rilassante può così trasformarsi in sensuale, e infine erotico e sessuale.
Insomma partite da voi stessi , per ritrovare l’intimità e scoprirete a dispetto del tempo che avete trascorso insieme ci sono ancora molte cose da scoprire!

Dott.ssa Claudia Popolillo
Psicologa, Consulente di coppia, Sessuologa
Studio Logos, Via Cavour 56 – 26900 Lodi
Facebook: https://www.facebook.com/dott.ssa.claudia.popolillo
Linkedin: https://www.linkedin.com/in/claudiapopolillo
Mail: claudiapopolillo@psychology.it

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria

Un importante passo avanti nella lotta contro l’Alzheimer è stato compiuto: anche l’Unione Europea ha dato il via libera a lecanemab, il primo farmaco capace di rallentare la progressione della malattia se somministrato nelle fasi iniziali. Dopo gli Stati Uniti, il Giappone e il Regno Unito, l’UE si unisce ai paesi che riconoscono l’efficacia di […]

×