Mandragora: cos’è e come non confonderla con gli spinaci

di Alice Marchese


Sei su Telegram? Ti piacciono le nostre notizie? Segui il canale di DonnaClick! Iscriviti, cliccando qui!
UNISCITI

Dopo quanto si è verificato a Pozzuoli, comune nella provincia di Napoli, tutti si chiedono cosa sia la Mandragora e il motivo per cui sia così dannosa.

Cos’è la Mandragora

Si tratta di una pianta largamente diffusa in tutta l’area del Mediterraneo e appartiene alla famiglia delle Solanaceae, con piccoli fiorellini blu e foglie dal colore verde intenso, così come l’arbusto, che la fa somigliare molto agli spinaci. Per chi non sia particolarmente pratico di botanica, la mandragora potrebbe essere scambiata per spinaci, bietola selvatica e borragine. La mandragora autunnale (Mandragora autumnalis) presenta un grado maggiore di tossicità rispetto alle altre.

La mandragora è tossica?

La radice della mandragora ha una biforcazione che ne dà una forma quasi antropomorfa (maschile e femminile), motivo per cui in passato si riteneva che avesse proprietà anestetiche, analgesiche e afrodisiache. È l’intera pianta a essere potenzialmente pericolosa per la presenza di sostanze allucinogene: contiene infatti alcaloidi come scopolamina, atropine e ioscina.

Si tratta di una pianta nota fin dai tempi antichi, tanto da essere citata nella Bibbia mentre nel mondo greco-romano era associata a Ecate. Tante le leggende nate nel Medioevo: in particolare si credeva che, per la sua forma antropomorfa, urlasse quando veniva estratta dal terreno, motivo per cui ci si doveva tappare le orecchie quando la si raccoglieva.

Leggi anche: Caduta dei capelli, il freddo non è il nemico numero uno

Se mangio la mandragora cosa accade?

I sintomi qualora si ingerisca la mandragora sono i seguenti: secchezza delle fauci; visione offuscata e midriasi; aumento della temperatura corporea; difficoltà di minzione; sonnolenza; tachicardia; vertigini; mal di testa; delirio e allucinazioni. La terapia da somministrare in emergenza è la fisostigmina per via endovenosa, terapia da effettuare in ospedale.

Come non confonderla con gli spinaci

Secondo un’intervista riportata dal Corriere, Alessio Bertolli, botanico e vice-direttore della fondazione del Museo civico di Rovereto esplica le differenze tra mandragora e spinaci. “Una persona non esperta potrebbe confondere molto facilmente per spinaci una pianta di mandragora: a prima vista, le foglie sono molto simili. Però, la mandragora è potentemente tossica, appartenendo alla famiglia delle solanaceae: la parte velenosa si trova sia nelle foglie che nelle radici. Un tempo, era utilizzata nella farmacopea in quanto aveva una forte azione narcotizzante, e quindi contro il dolore. È una pianta che contiene alcaloidi, che impediscono ad alcuni neurotrasmettitori di svolgere la loro funzione”.

Perché la mandragora urla

Sembrerebbe che ci sia una leggenda legata a questa “caratteristica” fantasy della pianta secondo cui una volta estratta dalla terra, la mandragora avrebbe emesso un urlo acuto che, se ascoltato, sarebbe stato in grado di uccidere un uomo. Leggenda che avrebbe qualche base scientifica visto che l’assunzione di questa pianta, come abbiamo visto dai recenti fatti di cronaca, può essere nociva.

Cos’è accaduto a Pozzuoli

Cinque persone sono state ricoverate in ospedale a Pozzuoli (Napoli) la scorsa notte a causa di una intossicazione alimentare. Una – di 44 anni – è in prognosi riservata, in fin di vita. In totale, gli intossicati sono dieci. Il 44enne in gravi condizioni si trovava all’ospedale Santa Maria Delle Grazie di Pozzuoli. L’uomo è stato poi trasferito in rianimazione nell’ospedale di Giugliano in Campania (NA) in prognosi riservata.

Leggi anche: Acido folico in gravidanza: perché è così importante?

Dalla stessa categoria

Lascia un commento

Correlati Categoria

Un importante passo avanti nella lotta contro l’Alzheimer è stato compiuto: anche l’Unione Europea ha dato il via libera a lecanemab, il primo farmaco capace di rallentare la progressione della malattia se somministrato nelle fasi iniziali. Dopo gli Stati Uniti, il Giappone e il Regno Unito, l’UE si unisce ai paesi che riconoscono l’efficacia di […]

Oggi, le nostre tavole sono sempre più ricche di alternative alla tradizionale pasta di semola, dalle versioni a base di legumi e riso fino alla pasta di mais. Inizialmente considerata una scelta quasi esclusiva per celiaci e intolleranti al glutine, la pasta di mais sta guadagnando popolarità anche tra chi non ha problemi di intolleranze. […]

×