Tutto quello che c’è da sapere sulla ludopatia, la dipendenza dal gioco

di Dalia Smaranda


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La ludopatia, oltre a rappresentare un fenomeno sociale, è soprattutto un disturbo patologico che dal 2013 è stato inquadrato nella categoria delle “dipendenze comportamentali”. Questo viene chiamato con la sigla DGA (Disturbo da gioco di azzardo), e conta solo nel 2017 lo spreco di  circa 101 miliardi di euro spesi in giochi più o meno legali, il 6% in più rispetto all’anno precedente.

Ludopatia: significato del termine

Il termine ludopatia si è diffuso negli anni, tramite la comunicazione dei mass media, come iperonimo da associare a quello tecnico Disturbo da gioco d’azzardo, che trova quindi posto reale nelle classificazioni scientifiche.

Si tratta di una patologia di dipendenza simile a quelle legate all’uso di alcool o sostanze stupefacenti, in quanto produce effetti sulla vita sociale, affettiva e lavorativa dell’individuo. La dipendenza dal gioco d’azzardo è classificato come un vero e proprio disturbo psichiatrico, in particolare come disturbo del controllo degli impulsi in quanto comportamento persistente e ricorrente. Oltre che dagli aspetti compulsivi, come ad esempio aumento della frequenza e del tempo di gioco, un ludopatico è affetto anche da tipiche distorsioni cognitive, come l’illusione che possa avere il controllo sull’esito della giocata oppure che un’approssimazione di successo rappresenti una vincita vera e propria.

Ci sono creati poi con il tempo dei miti legati alla figura del ludopatico, come ad esempio che questo giochi ogni giorno oppure che il problema riguardi solo persone poco abbienti. In realtà la dipendenza da gioco d’azzardo è spesso trascurata proprio per questi preconcetti che non permettono alle persone di riconoscere se un proprio amico o famigliare sia veramente affetto dalla patologia.

Ludopatia: sintomi

Non esiste un vero e proprio identikit di una persona affetta da ludopatia perché questa dipendenza è molto trasversale e può riguardare uomini, donne e giovani di ogni provenienza sociale. Esiste però un aspetto importante che accomuna queste persone, che rappresenta poi il motivo che li spinge a giocare: l’illusione di fare una grande vincita che possa sistemarli a vita. Tra i sintomi più comuni della ludopatia ci sono poi:

  • Assorbimento completo della persona dal gioco, senza accorgersi di quello che gli succede intorno;
  • Bisogno di giocare quantità di denaro sempre maggiori;
  • L’esigenza di mentire o sminuire l’entità del suo coinvolgimento nel gioco d’azzardo;
  • Senso di irritabilità quando deve interrompere il gioco d’azzardo;
  • Mentire ai propri cari e ai conoscenti su quello che fa mentre si trova in centri scommesse o bar;
  • Arrivare a commettere azioni illegali oppure a chiedere prestiti per finanziare la sua dipendenza;
  • Mettere a repentaglio la sua vita sociale, lavorativa o scolastica per il gioco d’azzardo.

Ludopatia: come curarla

Il gioco d’azzardo patologico è difficile da superare da soli ed è per questo motivo che spesso è necessario richiedere il supporto di esperti e gruppi di ascolto. La terapia che la persona andrà a fare riguarda soprattutto l’apprendimento di come gestire le situazioni di frustrazione. Il ludopatico dovrà infatti arrivare a cambiare i suoi comportamenti (il gioco) e imparare nuove metodi per affrontare i problemi che si trova di fronte quotidianamente: in questo modo viene eliminata l’esigenza dell’individuo di utilizzare il gioco d’azzardo come anestetico. L’esperto si concentra quindi sul riequilibrare gli impulsi del cervello, abituato all’idea che il gioco sia una soluzione universale, riportandolo ad una cognizione più neutrale. Anche se dopo qualche incontro con un terapista la persona riesce già a smettere di giocare, questo è solo l’inizio di un lungo processo non semplice. C’è bisogno di molta costanza e forza di volontà, in particolare a lungo termine.

 Come aiutare una persona affetta da ludopatia se sei un famigliare

È importante che le persone vicine alla individuo dipendente aiutino con i loro comportamenti e il loro supporto psicologico giorno per giorno. Una delle soluzioni più indicate, soprattutto all’inizio del processo terapeutico, è quello di gestire le finanze della persona affetta da ludopatia. Questo funziona soprattutto quando la sua necessità di gioco deriva da una situazione economica poco fortunata. Si può poi cercare di organizzare il normale corso della giornata insieme a lui, cercare delle attività da fare insieme oppure individualmente, ma in un luogo controllato e lontano da bar e centri scommesse. Tra queste ad esempio ci possono essere un corso per imparare una nuova lingua, fare del volontariato oppure andare a fare una passeggiata nel parco.

Anche se la dipendenza da gioco è legata ad esempio alle scommesse tramite schedine cartacee, è importante comunque evitare qualsiasi tipo di gioco, anche quelli online. Provate a bloccare quindi sul loro pc i siti di scommesse on-line più conosciuti. Sono tanti quindi i comportamenti che possono aiutare, ma tra questi il più importante è sicuramente il supporto psicologico senza criticare, perché in fondo siamo davanti ad una persona dipendente.

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